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Non esiste una “storia della Fim”. Dobbiamo ricavarla da saggi sparsi, da opere generali in cui la Fim è menzionata e talvolta protagonista, da ricostruzioni locali, da testimonianze personali. Tocca ricordare che diverse delle opere di seguito citate probabilmente non sono più in commercio e sono reperibili solo in archivi, biblioteche, sindacali e non, presso amici, o altro.

Per il periodo dal 1982 agli anni 2000 buona parte delle vicende della Fim con il loro contesto storico e sociale possono essere ricostruite attraverso le collezioni della rivista “Lettera Fim”. Dal punto di vista della memoria storica, va segnalato in particolare il n. 2-3/2001 del fascicolo doppio pubblicato in occasione del XV congresso nazionale della Fim (Ostuni 2001), Gli anni della Fim. La parola ai protagonisti, che raccoglie documenti e testimonianze dei principali protagonisti della storia dell’organizzazione.
Un’ampia cronologia ragionata della Fim dalle origini al 2015 è reperibile ed eventualmente scaricabile dal portale della Fim (http://www.fim.cisl.it).
Infine, una memoria per immagini della Federazione unitaria dei metalmeccanici, la “mitica” Flm, è contenuta in Flm. La storia, le immagini (Petruzzi Editore, 1994) dove la parte del leone la fanno le belle foto di Uliano Lucas, precedute da un’ampia introduzione storica del compianto giornalista Giorgio Lauzi.
Nel 2003 la Fim ha prodotto il DVD “Volti e storie della Fim”, realizzato da Giovanni Panozzo, che raccoglie una serie di testimonianze di personaggi emblematici – dirigenti e militanti – allineati lungo un percorso cronologico, commentato da una testo e da immagini, che va dalle origini agli anni 2000.

SULLA FIM

È quasi un “classico” il libro di Gian Primo Cella, Bruno Manghi, Paola Piva, Un sindacato italiano negli anni ’60: La Fim Cisl dall’associazionismo alla classe (ed. de Donato, 1972): vi si trovano una cronologia fino ai primi anni Settanta, un dibattito, un saggio di valutazione generale. Il tutto risente del clima dell’epoca, quando pareva imminente l’unità sindacale (nel maggio 1972, anno di pubblicazione del libro, la Fim celebra il congresso di scioglimento in vista dell’unità dei metalmeccanici) e montava ormai nel sindacalismo industriale l’idea della “lotta di classe”.
L’impostazione di questo libro è commentata criticamente in un saggio del professor Vincenzo Saba (La Fim Cisl negli anni ’50, da “Lavoro e Sindacato”, bollettino della Fondazione Pastore, n. 2, 1986) che la ritiene troppo tesa a esaltare il cambiamento degli anni ’60, sottovalutando la Fim degli anni ’50.
Sugli anni 50 disponiamo di un ampio saggio di Giampiero Bianchi (oggi – 2013 – non ancora pubblicato) che attira l’attenzione sull’intenso lavoro internazionale della Fim negli anni ’50, soprattutto nel quadro della costruzione dell’unità europea: NON SIAMO SOLI. Vita quotidiana e dimensione internazionale nella Cisl delle origini: i metalmeccanici della FIM – 1948 -1958 (Centro studi Cisl di Firenze 2011).
Ancora Bruno Manghi nel 1980 scrive un bel saggio, La Fim: una federazione in un sindacato di categorie, in un volume collettaneo pubblicato in occasione del 30° della Cisl (Analisi della Cisl, volume 1, tomo 2, Edizioni Lavoro 1980).
Gli anni Sessanta della Fim sono rievocati da un protagonista d’eccezione, Pierre Carniti, nell’agile Era il tempo della speranza (Edizioni Lavoro, 2001).
Di straordinario interesse per la storia della Fim, soprattutto per gli anni Sessanta, è l’importante libro di Mario Dellacqua, Luigi Macario. Un fondatore e un innovatore del sindacalismo italiano (Edizioni Lavoro, 2003).
A Pierre Carniti, e di riflesso alla Fim degli anni Sessanta e Settanta, è dedicato il libro del giornalista Claudio Torneo, Sindacalista d’assalto (SugarCo, 1976).
Non possiamo trascurare la figura di Cesare Delpiano, morto prematuramente “sul campo” nel 1983, la cui statura travalica i confini della Fim e della Cisl, ma la cui vicenda si intreccia fino alla fine con quella della Fim; a lui sono dedicati due libri delle Edizioni Lavoro scritti con passione e rigorosa documentazione da Mario Dellacqua: Cesare Delpiano. La formazione di un sindacalista popolare (1986, con postfazione di Franco Gheddo); Cesare Delpiano e la missione incompiuta. Dagli anni torinesi alla segreteria confederale della Cisl (1997, con prefazione di Raffaele Morese e introduzione di Giovanni Avonto e Franco Gheddo).
Sul periodo cruciale attorno al 1977 va citato di Franco Bentivogli, allora segretario generale della Fim, Il paradosso del calabrone (Nuove Edizioni Operaie, 1979).
A questo punto è d’obbligo segnalare la ricca (per quantità e contenuti) autobiografia di un grande della Fim, Alberto Tridente, che è riuscito a pubblicarla giusto alla vigilia della morte (luglio 2012): Dalla parte dei diritti. Settanta anni di lotta, presentazione di Gian Giacomo Migone (Rosenberg & Sellier, collana “La Storia e le Storie”, Torino 2011). Alberto Tridente è stato figura centrale nella storia della Fim fino ai primi anni ’80: militante della prima ora e in seguito dirigente della Fim a Torino, poi segretario nazionale e come tale guida e ispiratore della politica internazionale della Fim e della Flm.
Segnaliamo infine due libri dedicati alla memoria di due “fimmini storici”, scomparsi prematuramente.
Il primo è dedicato alla figura di Vito Milano, militante e poi importante dirigente della Fim e infine della Cisl lombarda, che ci ha lasciato a 55 anni il 10 dicembre 2006: Vito Milano. La Cisl come passione, a cura di Fulvio Colombo e Giancarlo Sartini, con una prefazione di Bruno Manghi (Edizioni Lavoro, Roma 2009). Vi sono raccolte numerose testimonianze di amici e compagni di militanza, tra cui ex dirigenti nazionali della Fim.
Il secondo libro è dedicato alla memoria di Domenico Paparella, scomparso nel luglio 2009° 60 anni. Era direttore del Cesos Cisl, ma prima era stato militante e poi autorevole dirigente nazionale della Fim: Cesos, Domenico Paparella. Operaio, sindacalista, intellettuale (Edizioni lavoro, Roma 2011). In questo libro, oltre al profilo tracciato da Guido Baglioni, presidente del Cesos, sono di estremo interesse per la storia della Fim l’ampia intervista autobiografica di Paparella e le testimonianze dei vecchi segretari generali e dirigenti nazionali della Fim che furono suoi compagni di strada.

ESPERIENZE LOCALI E FIGURE EMBLEMATICHE

Piemonte
Nel secondo tomo di Itinerari sindacali. Momenti di storia della Cisl in fabbrica, a cura di Ettore Santi e Angelo Varni (Edizioni Lavoro, 1982), segnaliamo: Franco Gheddo, L’esperienza della Fim Cisl alla Fiat e nella realtà torinese dagli anni ’50 al contratto 1963, riproposto dal medesimo editore in singolo libro col titolo La Cisl e la Fim a Torino.
Di notevole importanza è il libro-intervista Contrattare alla Fiat. Quindici anni di relazioni sindacali (a cura di Carlo Degiacomi, Edizioni lavoro 1987) dove si confrontano Tom Dealessandri, dirigente storico della Fim torinese, e Maurizio Magnabosco, allora responsabile delle relazioni sindacali in Fiat.
La Fim torinese è per forza di cose implicata, soprattutto nei suoi primi anni, nelle vicende del Sida-Fismic, ricostruite da Gianpaolo Fissore in Dentro la Fiat. Il Sida Fismic un sindacato aziendale (Edizioni Lavoro, 2001).
Illuminante sulla vicenda della Fim (e della Cisl) a Torino e dintorni, a partire dagli anni Cinquanta, è la citata autobiografia di Alberto Tridente nella sua prima parte.

Lombardia
Nel 1988 la Fim milanese pubblica Il coraggio di volare. Per una storia della Fim Cisl di Milano, a cura di Giuseppe Mattei e Walter Montagnoli (Edaco edizioni), un’opera di grande formato, ricca di immagini, con un ampio racconto della storia di Pierre Carniti (“Carnity Story”) dagli anni della formazione a tutto il periodo milanese.
La Fim di Bergamo pubblica nel 2004, presso la Stamperia Stefanoni, Cinquant’anni della Fim Cisl di Bergamo: valori, storia, protagonisti, a cura di Zaverio Pagani: un volume consistente – oltre 500 pagine in grande formato – ricco di immagini e documenti, con una rassegna stampa che va dal 1948 al 2004.
La Fim di Brescia ripercorre sinteticamente la propria storia nell’agile libretto La Fim di Brescia. Per una storia dei metalmeccanici bresciani (BiblioLavoro, Sesto San Giovanni 2008, collana “Fonti e materiali”), con ampia documentazione fotografica. Le vicende della Fim bresciana tra gli anni Sessanta e Ottanta sono oggetto del libro di Costantino Corbari, con introduzione di Guido Baglioni, Memorie in tuta blu. Gli anni caldi dei metalmeccanici bresciani (Edizioni Lavoro, 2005). Andando indietro nel tempo, e restando a Brescia, ricordiamo L’esperienza della Fim bresciana negli anni ’70 (senza autore, Edizioni Impegno Sindacale, 1978) e di Franco Gheza, Cattolici e sindacato. Un’esperienza di base (Ed. Coines, 1975).
Una singolare testimonianza su un’esperienza sindacale alla sede centrale della Dalmine a Milano è stata scritta dal compianto Beno Fignon: Lei domani sciopera? Memoria del consiglio di fabbrica della sede centrale Dalmine a Milano, BiblioLavoro, collana “Fonti e materiali”, Sesto San Giovanni 2009, con prefazioni di Pierre Carniti e Bruno Manghi. Il libro è stato dedicato alla memoria di Vito Milano, dirigente Fim e Cisl scomparso prematuramente nel 2006.
Da un convegno promosso dalla Fim lombarda il 4 dicembre 2009, a 40 anni dall’autunno caldo, nasce il volumetto Fimmini. La Fim Cisl dal ’69 ad oggi tra democrazia e innovazione contrattuale, a cura di Giacinto Andriani e Guido Costa (BiblioLavoro 2010, collana “Fonti e materiali”). I contributi (intervista in esclusiva a Pierre Carniti, interventi di Franco Bentivogli, Sandro Antoniazzi, Gianni Italia, Giorgio Caprioli, Giuseppe Farina) propongono considerazioni su aspetti cruciali delle vicende sindacali nelle quali la Fim è stata protagonista dal 1969 a oggi.
Ancora Costantino Corbari ha curato per BiblioLavoro (2007) Dall’oratorio alla fabbrica. Il sindacato bianco nella Stalingrado d’Italia, con una serie di testimonianze da varie fabbriche di Sesto San Giovanni.
Un’appassionata testimonianza è quella di Fausto Gavazzeni, dirigente storico e protagonista del rinnovamento della Fim e della Cisl, scomparso nel 2010, Una vita nella Cisl, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni 2008, collana “Fonti e materiali”.
La Fim è naturalmente presente anche in opere che trattano della Cisl a livello territoriale, come La Cisl a Lodi. Sindacato, uomini e territorio. Appunti e testimonianze (1980-2005), a cura di Aldo Carera e Adriana Coppola, BiblioLavoro, Sesto San Giovanni 2008. Una analisi del territorio lodigiano e della presenza della Cisl, testimonianze, documenti ufficiali e altri materiali.

Veneto
Su iniziativa della Fim di Treviso, nel 1981 (Edizioni Marsilio) viene pubblicata la ricerca di Paolo Feltrin e Adriano Miolli La scoperta dell’antagonismo. Gli anni ’60 alla Zoppas: operai, lotte, organizzazione. La stessa ricerca viene in seguito pubblicata nel citato volume curato dal Cesos Itinerari sindacali. Momenti di storia della Cisl in fabbrica (Edizioni Lavoro 1982) con il titolo Un sindacato operaio negli anni ’60. La Fim alla Zoppas di Conegliano Veneto.
Il compianto storico Federico Bozzini, su incarico della Fim veronese, ha scritto la storia di Gelmino Ottaviani, operaio, poi militante e infine dirigente della Fim: Cipolle e libertà (Edizioni Lavoro, 1993). Ispirandosi liberamente a questo libro, Marco Paolini ha tratto un monologo da teatro, ora pubblicato insieme ad altri quattro monologhi in Teatro Civico. 5 Monologhi per Report (Einaudi/Stile Libero, 2004, cofanetto libro e 2 DVD).
Importante per la vicenda della Fim nel Veneto (ma non solo) è l’autobiografia di Giovanni Trinca Nomade per scelta. Dalle grandi trasformazioni del Veneto agli insediamenti industriali nel Sud, con prefazione di Paolo Feltrin e postfazione di Franco Bentivogli (BiblioLavoro, Sesto San Giovanni 2011, collana “Fonti e materiali”). Questa autobiografia, illuminante sulla situazione del Veneto e sui problemi posti da un insediamento al Sud (Fiat di Cassino). Di straordinario interesse è il confronto del sindacato, e in particolare della Fim, con il fenomeno terroristico in un punto caldo come la Fiat di Cassino.
Molte notizie sulla Fim veneziana si possono trovare disseminate nei due ponderosi volumi che Giuseppe Vedovato ha dedicato alla Storia della Cisl di Venezia, il primo per gli anni 1950-68, con prefazione di Vincenzo Saba, pubblicato a Edizioni Lavoro (2004), il secondo, per gli anni 1969-200, edito dalla Fondazione Corazzin (2007).
Promossi dalla Cisl trevigiana e patrocinati dalla Fondazione Cassamarca di Treviso, sono da citare due volumi, entrambi pubblicati da Piazza Editore di Treviso: Gianpiero Nicoletti, Alle radici del “sindacato nuovo”. Il caso della Padovan di Conegliano (1960-1970), 2008 (un caso emblematico di situazione aziendale con al centro la Fim); Giuseppe Vedovato, Storia della Cisl di Treviso, 2009.

Friuli Venezia Giulia
Il libro di Carlo Bravo, Il sentiero dei piccoli passi. Quarant’anni di esperienza sindacale, revisione di Federico Vidic, introduzione di Ermenegildo Bonfanti (stampato presso Grafiche Nordest di Gorizia nel 2010, a cura della Usr-Cisl del Friuli Venezia Giulia) percorre quasi mezzo secolo di impegno nella Cisl. È allegato un CD-ROM contenente gli allegati citati nel libro. La testimonianza di Carlo Bravo va ben al di là di un vicenda personale, per quanto significativa. Classe 1929, Carlo Bravo è stato iscritto alla Cgil unitaria fin dall’immediato dopoguerra, poi dopo la rottura dell’unità sindacale ha aderito alla Libera Cgil e poi alla Cisl. È stato segretario della Fim di Udine dal 1958 al 1966, poi della nuova provincia di Pordenone fino al 1969; in seguito segretario della Cisl di Pordenone fino al 1973, segretario generale della Cisl del Friuli Venezia Giulia fino al 1985. Nel suo libro si legge l’intera storia della Fim e della Cisl in Friuli fino agli anni ’80.
Merita una segnalazione il libro curato da Maria Chiara Bazzaro, Oltre il campanile. La Cisl isontina si racconta, Gorizia 2010, a cura della Ust di Gorizia, con documentazione fotografica. Vi si racconta delle esperienze, dalla nascita della Cisl (1950), di un sindacato di confine, dove i metalmeccanici hanno giocato un ruolo da protagonisti, soprattutto nei cantieri di Monfalcone.

Liguria
Scendendo a Genova, troviamo di Salvatore Vento, Portuali, siderurgici, marittimi e nuovo protagonismo, sulla rivista “Classe”, 19, 1981, e di Mirio Soso, Metalmeccanici a Genova. Esperienze dei siderurgici di Cornigliano 1954-1984 (De Ferrari Editore, 1997, libro promosso dalle Fim di Genova, ligure e nazionale, con prefazione di Gianni Italia).

Regioni “rosse”
In Emilia la figura di Alberto Gavioli, nel difficile contesto della “Regione Rossa” per antonomasia, è protagonista di Sl’è nôt as farà dè (in dialetto modenese: se è notte, farà giorno), a cura di Ivo Camerini e Carmine Marmo, con prefazione di Raffele Morese e introduzione di Pippo Morelli (Edizioni Lavoro, 1985, a due anni dalla morte). Alberto Gavioli è stato personaggio centrale nella costruzione dell’identità della Fim negli anni Sessanta e Settanta. Il libro, oltre a testi dello stesso Gavioli, raccoglie testimonianze di Pierre Carniti, Franco Bentivogli, Mario Colombo, Idolo Marcone, Luigi Paganelli, Giancarlo Bernini, Nello Gardi, Giuseppe Ulivi.
In un’altra regione rossa, la Toscana, troviamo il libro-testimonianza di Fiorenzo Salvadori, militante e poi dirigente della Fim di Pisa/Pontedera: Dietro i cancelli della Piaggio. Trentacinque anni di lotte sindacali (Edizioni Lavoro, 2003, con prefazione di Giorgio Caprioli). Lo stesso Salvadori, nel volume promosso dalla Cisl di Pisa nel suo 60° anniversario, Piaggio. Dallo “scioperone” alla “fabbrica integrata” (introduzione diFranco Bentivogli, edito a cura della Cisl di Pisa, 2010), ricostruisce attraverso documenti e immagini la storia sindacale che si è svolta attorno alla Piaggio di Pontedera e il ruolo in essa della Cisl e della FIm.

OPERE GENERALI

La Fim è citata naturalmente in opere a carattere più generale. Una storia del sindacato in Italia ancora in commercio è quella ormai classica di Sergio Turone, Storia del sindacato in Italia. Dal 1943 al crollo del comunismo (Edizioni Laterza, ultima edizione ampliata e aggiornata del 1992, ripubblicata nel 1995). La Fim è citata con positivo rilievo nel bel libro di Enzo Bartocci dedicato Alle origini della contrattazione articolata (1960-64) (Editrice Sindacale Italiana, 1979).
Un’accurata cronologia della storia sindacale italiana dal 1950 al 1980 è ricostruita a cura di Camillo Brezzi, Ivo Camerini e Toto Lombardo in Cisl 1950-1980 (anche questo volume è stato pubblicato nel 1980 in occasione del 30° della Cisl, presso le Edizioni Lavoro): ci sono un po’ tutte le date significative di quel periodo, e non poche riguardano la Fim.
La Fim è presente naturalmente nelle opere che ricostruiscono la storia della Cisl. Segnaliamo in particolare l’importante lavoro di Vincenzo Saba Il problema storico della Cisl. La cittadinanza sindacale in Italia nella società civile e nella società politica (1950-1993), Edizioni Lavoro, 2000. Una sintetica Storia della Cisl è scritta da Giuseppe Acocella (Edizioni Lavoro, 20003)
Il modello organizzativo della Fim è preso in considerazione da Tiziano Treu in Sindacato e rappresentanze aziendali (Il Mulino, 1971). Infine, la Fim è ben presente in due opere ormai “storiche”: Guido Baglioni, Il sindacato dell’autonomia (De Donato 1977); Tiziano Treu e Umberto Romagnoli, I sindacati in Italia dal ’45 a oggi: storia di una strategia (Il Mulino, 1981).
Sullo scenario sindacale più recente, importante per comprendere anche l’evoluzione della Fim oggi, segnaliamo due significativi contributi di Massimo Mascini, giornalista del “Sole 24 Ore” e studioso di temi sindacali, il primo scritto insieme a Maurizio Ricci, giornalista di “Repubblica”: Il lungo autunno freddo. Radiografia delle nuove relazioni industriali, Franco Angeli 1998; Profitti e salari: venti anni di relazioni industriali. 1980-2000, Il Mulino 2000.
Sul periodo unitario del metalmeccanici è importante il lavoro di Nino De Amicis, La difficile utopia del possibile. La Federazione lavoratori metalmeccanici nel “decennio operaio” (1968-1984), presentazione di Giorgio Airaudo, prefazione di Stefano Musso, Ediesse Roma 2010. Il libro, sostenuto da un’ampia documentazione, ripercorre la vicenda della Flm, la Federazione dei lavoratori metalmeccanici, dall’impetuosa crescita dell’azione e dello spirito unitari alla fine degli anni ’60 fino alla crisi della metà degli anni ’80.
Rirordiamo infine di Guido Baglioni La lunga marcia della Cisl. 1950-2010, Il Mulino, collana “Studi e ricerche”, Bologna 2011. Guido Baglioni, uno degli “intellettuali storici” che hanno seguito e vissuto dall’interno la Cisl si può dire fin dalle origini, ripercorre i 60 anni di storia della Confederazione in una prospettiva non propriamente storiografica, ma volta a coglierne i caratteri di fondo, le evoluzioni culturali e organizzative, i rapporti con la società e la politica. In questa “lunga marcia” la Fim compare come protagonista di primo piano.

I MEDIA DELLA FIM

Come ogni organizzazione, la Fim ha prodotto e produce molta carta stampata. Inoltre, con l’avvento delle nuove tecnologie, si avvale ora di nuovi strumenti. Per tutta la storia della Fim e anche oggi sono numerose le iniziative di comunicazione locali. Qui ci limitiamo agli strumenti promossi dalla struttura nazionale.
Già nel 1949 sotto la sigla Fillm, quindi prima che compaia il nome Fim, viene pubblicato nel 1949 il notiziario mensile “Il ragguaglio”. Nel 1950 nasce il mensile “Il ragguaglio metallurgico”, organo ufficiale della Fim Cisl.
Diretto da Pierre Carniti, compare a Milano nel febbraio del 1964 il bimestrale “Dibattito sindacale”: prodotto dalla Fim milanese, che assume rilevanza nazionale come strumento di animazione culturale fortemente innovativo.
Con il procedere del processo unitario e la nascita della Flm, i vecchi strumenti vengono sostituiti da nuovi organi unitari: preceduto dal 1970 da “Unità operaia”, nasce nel 1973 “I Consigli”, rivista mensile che godrà di grande prestigio ma chiuderà le pubblicazioni nel 1979 con la crisi dell’unità. “I Consigli” è stato affiancato dal bollettino di documentazione “Flm notizie”.
Nel 1982, avvertendo il bisogno di un proprio organo di comunicazione, la Fim comincia a stampare “Lettera Fim”. Nasce come agile strumento destinato ai delegati, e per una certa fase agli iscritti; dal 1990, con lo svilupparsi di strumenti locali, “Lettera Fim” si trasforma in un bimestrale di cultura sociale e sindacale. La rivista bimestrale cessa le pubblicazioni stampa con l’ultimo numero del 2005, per proseguire come “Lettera Fim on-line” nel portale web della Federazione nazionale.
Naturalmente la Fim è costantemente presente sulle pagine del quotidiano confederale della Cisl “Conquiste del lavoro”.
E alla fine arriva internet. Giocano d’anticipo i giovani della Fim nel 1995 con un loro sito, seguiti poi dalla Federazione nazionale con il portale web www.fim.cisl.it, che viene completamente rifuso nel 2004 e più volte rinnovato negli anni seguenti.