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ITALTEL: Incontro MISE deludente

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Incontro al Mise deludente, Italtel deve fare di più
e rispettare gli accordi presi

Martedì 3 giugno si è svolto un incontro al MiSE, richiesto da Fim, Fiom, Uilm e dal Coordinamento
Nazionale RSU, per verificare l’andamento di Italtel nei primi 3 mesi dell’anno e per chiarire quanto
apparso su un articolo apparso qualche settimana fa sul Sole 24 Ore riguardante la “Gestione dei
crediti difficili” di UniCredit, in cui è citata anche Italtel in quanto azienda con crediti difficilmente
esigibili.
Rispetto a quanto riportato dal Sole 24 Ore e “la gestione dei crediti difficili”, L’AD ha tenuto a
precisare che nel 2015 Italtel tornerà in utile e che alcuni componenti della proprietà dovranno
essere sostituiti perché la mission delle banche non è quella di rimanere in Italtel. In base a quanto
trapelato le banche Unicredit e Intesa vorrebbero dare ad un fondo la disponibilità di trasformare i
loro crediti inesigibili in una sorta di BAD BANK per vendere poi a pezzi le aziende, ma l’AD ha
escluso che Italtel si trovi in questa lista. Il piano industriale, infatti, sta andando avanti come
previsto anche dal Memorandum firmato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e al
momento sono da escludere operazioni di cessione.
Sull’andamento dell’azienda l’amministratore delegato Stefano Pileri ha presentato un quadro con
luci e ombre:
1. I dati economici, a consuntivo del primo trimestre del 2014 di Italtel Group, risultano in calo sia
rispetto al primo trimestre del 2013 sia con gli obiettivi a piano del 2014 (ricavi – 9% rispetto al
piano). L’unica voce su cui Italtel ha superato gli obiettivi è quella relativo al costo del lavoro!
C’è da sottolineare che gli obiettivi del 2014 (442ML€ di ricavi) sono molto più ambiziosi di
quelli del 2013 (374 ML€ di ricavi); dobbiamo pertanto rilevare che la prospettiva per l’anno in
corso non sarà di certo rosea per lo sforzo che Italtel dovrà compiere. In particolare è emerso
che si sono ottenuti risultati favorevoli in Sud America, quasi in linea con le attese, mentre i
risultati meno favorevoli sono su Emea-OLO e Public Sector.
2. Per quanto riguarda i prodotti il fatturato maggiore è stato realizzato su System Integration, e
Servizi Professionali; risultati decisamente minori sono stati realizzati con i prodotti proprietari.
Sempre sui prodotti proprietari, l’AD ha messo in evidenza la crescita del portafoglio prodotti
che oggi sono arrivati a sette: Netmach S, Netmach M, I-MOS, I-TDS, Embrace, I-RPS,
NETOSS.
Relativamente agli organici, in Italtel a fine 2013 risultavano 1.305 persone, mentre a marzo
2014 le persone erano 1.289.
Personale in Cigs Adesioni uscite 31 maggio NO firme
Castelletto 196 17 179
Roma 31 6 25
Palermo 45 1 44
TOTALI 272 24 248
L’Azienda mira a raggiungere, attraverso le uscite volontarie, un organico di 977 persone, per
questo conterebbe di non utilizzare ammortizzatori sociali nel 2015 (i CDS termineranno dal 31
dicembre del 2014).
Fim, Fiom e Uilm ritengono che, nonostante gli sforzi, l’azienda debba fare di più sui prodotti per
uscire da questa situazione di crisi. Questo mal si concilia con la volontà di ridurre l’organico e di
ridurre tutti i costi a causa dell’accordo fatto con i creditori in base alla procedura di ristrutturazione
del debito e omologato dal tribunale. L’Italtel avrebbe bisogno di investimenti, non di tagli.
Non solo, l’azienda prova in continuazione a non rispettare gli accordi sulla rotazione della CIGS.
Se questo si dovesse ripetere il sindacato intraprenderà tutte le azioni, anche giudiziarie, per far
rispettare gli accordi e per tutelare i lavoratori.
L’AD si è impegnato a breve a dare una risposta relativamente all’integrazione di 400€ per le
persone che decidono di rimanere in CIGS per tutto il periodo, fino a dicembre 2014, impegno già
garantito in fase di stipula dell’accordo a gennaio. Fim Fiom e Uilm ritengono che l’azienda, vista la
difficoltà di gestione dell’accordo, debba impegnarsi ad informare sempre le RSU e a ripristinare
rapporti corretti, rispettando tutti gli accordi presi.
Anche secondo il Ministero dello Sviluppo Economico c’è la necessità di parlare di rilancio di
Italtel. C’è la necessità di uno sforzo da parte del management per rendere forte e attraente
l’azienda sul mercato degli investitori. Questo deve essere l’obiettivo. Fim Fiom e Uilm auspicano
che l’azienda provi in tutti i modi a perseguirlo e che a settembre si cominci a ragionare su come
ricontrattare con i creditori per preservare quell’occupazione qualificata di cui Italtel ha bisogno per
rilanciarsi.
Il prossimo incontro con l’Azienda per fare il punto della situazione è previsto per la seconda metà
del mese di luglio.
Fim, Fiom, Uilm Nazionali
Coordinamento Nazionale RSU Italtel
Roma, 9 giugno 2014