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ThyssenKrupp-Ast, mobilitazione generale

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Comunicato Stampa

 

Dichiarazione del Segretario nazionale FimCisl MarcoBentivogli

ThyssenKrupp-Ast: Piano Industriale ripiegato con la sola certezza di 550 licenziamenti

Mobilitazione generale di tutti i lavoratori per cambiare il Piano

Il vertice di ThyssenKrupp-Ast ci ha illustrato il piano industriale con cui intende nei prossimi due anni recuperare competitività e profittabilità per il Gruppo Ast.

Il piano si concentra su cinque azioni riferite alla focalizzazione verso prodotti e mercati che garantiscano maggiore valore aggiunto; una maggiore ottimizzazione produttiva; una riduzione dei costi; la semplificazione societaria delle aziende componenti del Gruppo e un aggiornamento delle procedute IT.

In realtà, il piano, è dettato da una logica che non porta a prospettive, dettata da un ripiegamento non ammissibile, specie nella fase che sta affrontando il mercato degli  acciai speciali. Abbiamo scarse notizie sugli investimenti relativi all’innovazione, alla ricerca,  all’organizzazione del lavoro  e ancora più  ripiegata  la  strategia  verso  i  nuovi  mercati  di  sbocco  su  cui  andrebbe  concentrata  l’azione strategica del Gruppo. L’unica certezza del Piano è l’efficientamento di uno dei due forni, per dar luogo all’utilizzo di un solo forno su due e il taglio di 550 lavoratori su 2600.

Alla nostra richiesta di modificare il Piano, il responsabile della divisione Materials  Joachim Limberg ha risposto: gli obiettivi sono definiti, se volete possiamo approfondire i dettagli.

Il  sindacato  Fim,  Fiom,  Uilm  e  il Vice  Ministro De  Vincenti  hanno  chiesto  con  forza  al  vertice  di Thyssen-Kruppe di Ast la disponibilità a non considerare il piano chiuso e ad aprire immediatamente il confronto.

Ci teniamo a stigmatizzare l’atteggiamento del vertice aziendale che ha preteso per la seconda volta di confrontarsi, preliminarmente all’incontro con il sindacato, a Palazzo Chigi con le sole istituzioni locali. Abbiamo proclamato 8 ore di sciopero e assemblee con i segretari nazionali:  Bentivogli, Venturi e Gambardella, rispettivamente       ma la mobilitazione è già partita in queste ore e non si fermerà fino a quando   ThyssenKrupp   non   riscoprirà   anche   in   Italia   l’importanza   di   condivisione   con   le organizzazioni dei lavoratori delle scelte strategiche e non solo dei costi sociali delle stesse.

Infine ricordiamo al Governo di fare appello alla commissione antitrust   UE, affinché la stessa dopo aver determinato questa situazione, ritorni garante rispetto ai rischi di depauperamento dell’Ast diTerni

 

Roma,17 luglio 2014                                                                                                           Ufficio Stampa Fim Cisl