Dl Stabilità: sbagliato intervento su TFR e Patronati
Dl. Stabilità
Furlan: “Occorrono risposte per pensionati, contratti del pubblico impiego e investimenti. Sbagliato l’intervento sul tfr e sui patronati che sono un servizio gratuito per i cittadini”
“Abbiamo illustrato le nostre valutazioni e proposte al Governo Renzi sulla legge di stabilità” ha dichiarato il leader della Cisl, Annamaria Furlan, al termine dell’incontro al Ministero del Welfare con una delegazione dell’Esecutivo. “La manovra per noi va corretta. Attendiamo le risposte e le valutazioni del Governo. Noi speriamo ci siano concreti segnali di apertura. Lo verificheremo nei prossimi giorni”.
Roma, 27 ottobre 2014. “Poco di nuovo e molto di vecchio sul fronte della spending review alle regioni con il rischio che si trasformi in più tasse e meno servizi. La nostra attenzione quindi sarà anche su questo”. Così il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, al temine dell’incontro tra governo e sindacati sulla legge di stabilità. “Noi abbiamo chiesto al governo di correggere la legge di stabilità attendiamo le sue valutazioni e poi decideremo eventuali iniziative”.
“A grandissime linee Padoan ci ha detto molto meno di quello che sapevano – ha spiegato – se sara’ fruttuoso o no lo valuteremo. Se la risposta sara’ negativa avvieremo l’interlocuzione con i gruppi parlamentari e sceglieremo la nostra mobilitazione. Abbiamo chiesto un nuovo incontro, vedremo se il governo ci convocherà e se accoglierà, in toto o parzialmente, le nostre richieste”.
Da modificare, per la Cisl la norma sul Tfr: “Aumentare le tasse sulla previdenza integrativa sarebbe una pietra tombale e i giovani di oggi sarebbero i pensionati poveri di domani”. Per quel che riguarda il mercato del lavoro, invece, “abbiamo bisogno di più contratti a tempo indeterminato perché di flessibilità in flessibilità si producono solo precari”. Altra cosa assolutamente da correggere, secondo Furlan, e’ il taglio dei patronati: si tradurra’ in una perdita di ottomila posti di lavoro – ha spiegato – e in una riduzione di servizi per tanti cittadini, costretti a rivolgersi ad avvocati e commercialisti. In questo modo gli unici a guadagnare saranno i liberi professionisti.
Furlan ha quindi ribadito che nella legge di stabilita’ “quello che manca proprio e’ il contratto del pubblico impiego, che riguarda tre milioni di persone. E’ vero che avranno gli 80 euro del bonus, ma in sei anni ci hanno rimesso da 2.500 a 4.000 euro”. “Nell’incontro di oggi – ha concluso – abbiamo illustrato le nostre posizioni e abbiamo chiesto in modo piuttosto omogeneo di correggere delle cose. Il governo ha detto ce si riserva di approfondire e valutare e mi auguro che gli approfondimenti siano positivi”.