#FINMECCANICA AL VIA IL CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SUL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
FINMECCANICA
AL VIA IL CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI SUL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Oggi si è svolto presso la sede di Finmeccanica l’incontro tra l’AD Mauro Moretti e FIM FIOM UILM per la presentazione delle linee guida del Piano Industriale di Finmeccanica.
La sfida che l’azienda si trova ad affrontare, riguarda la necessità di trovare soluzioni che garantiscano la tenuta ed il rilancio industriale in assenza di risorse per sostenerne la crescita.
Questo è legato al fatto che negli ultimi anni si è dimezzato il patrimonio e sestuplicato il debito, prosciugando la capacità di generare cassa e come più volte abbiamo segnalato come FIM, vendendo assets e promuovendo dividendi a debito solo per garantirne la linea di galleggiamento.
Il primo obiettivo che l’azienda si pone sta nel risanare e consolidare il sistema prima di assumere definitivamente qualsiasi decisione di acquisizioni o uscita da linee di business e di prodotto, confermando che ad oggi nessuna decisione è stata assunta tranne la vendita del settore trasporti che vedrà a breve una sua conclusione.
La cessione del ramo trasporti e quindi di Ansaldo Breda ed Sts (sebbene ad oggi si stia trattando solo di Breda), avverrà con la prospettiva di cedere l’azienda ad un soggetto che abbia la forza industriale e finanziaria per garantire un futuro solido e di sviluppo, prevedendo la permanenza dei siti e dell’occupazione nel nostro paese.
Il nuovo corso punterà alla capacità di riduzione drastica degli sprechi ed a recuperare risorse dall’efficientamento dei prodotti e dei processi produttivi.
In questo versante i recuperi delle azioni già attivate nel corso del 2014, hanno prodotto un recupero di 600 milioni € di perdite portando molto probabilmente in territorio positivo il bilancio della Holding già nel 2014.
Saranno 3 le linee di intervento primarie: la supply chain, un nuovo approccio al mercato e la capacità di sviluppo tecnologico indipendente.
La supply chain andrà qualificata stabilendo regole univoche per la scelta dei fornitori interrompendo la distorsione di chi, operando in programmi aziendali in perdita, riusciva ad avere margini di guadagno simili alla speculazione finanziaria. Oltre a questo verrà integrata all’interno del processo di controllo e gestione della qualità dei processi e dei prodotti, l’intera filiera delle attività esternalizzate.
La collocazione nel mercato avverrà valorizzando la capacità di offrire un catalogo prodotti completo, integrato ed integrabile che riguardi tutte le produzioni dell’azienda, offrendo ai clienti non prodotti preconfezionati ma strutturati partendo dai loro bisogni, intervenendo pesantemente sul miglioramento della qualità dei prodotti.
Partendo dal principio per cui le attività a basso valore aggiunto vanno acquistate se già presenti nel mercato, l’ingegneria dovrà qualificare le proprie attività verso le parti “pregiate” e strategiche, rivedendo alla radice le scelte del “make or buy” e valorizzando e trasformando le importanti competenze presenti; questa sarà chiamata a crescere del 30 % nella sua capacità di sviluppare attività.
L’ingegneria sarà riorganizzata separando le attività di ricerca e sviluppo dei prodotti, che saranno centralizzate, portando invece la parte ingegneristica, applicativa e di processo in prossimità della produzione.
Una particolare attenzione sarà data alle capacità e professionalità presenti in azienda, riconoscendo il valore di chi vi opera. Il criterio univoco che sarà adottato, consisterà nel collocare le migliori capacità al posto giusto. Questo avverrà attraverso un assestment dei dirigenti che è già in corso ma interesserà anche la popolazione dei quadri.
L’AD ha proposto alle organizzazioni sindacali uno schema di lavoro da definire già prossimi giorni, che avvierà il confronto in ogni singola azienda sui carichi di lavoro e sulle le azioni di efficientamento condivise dai primi livelli con Finmeccanica.
Partirà anche il confronto di merito sull’ efficientamento della supply chain e dell’ingegneria
Dalla fine del mese di marzo, dopo la chiusura dei bilanci delle singole società e di Finmeccanica, partirà il confronto sulla divisionalizzazione di Finmeccanica.
Come FIM CISL abbiamo condiviso l’importanza delle iniziative che si intendono mettere in campo oggi.
Riteniamo che gli obiettivi posti dall’AD siano estremamente sfidanti perché puntano ad intervenire in ambiti estremamente delicati ma che da sempre rappresentano un freno per lo sviluppo dell’azienda.
Consideriamo importanti le dichiarazioni relative alla centralità del rapporto con le organizzazioni sindacali e di un confronto disponibile a cogliere quanto i rappresentanti dei lavoratori indicheranno.
Registriamo con favore l’impegno al rilancio dell’impresa partendo dalla valorizzazione delle capacità e delle competenze esistenti che disegnano un nuovo protagonismo della parte sana dell’azienda, ribadendo che su questo tema la nostra attenzione sarà rivolta non solo alla valorizzazione di dirigenti e quadri ma all’insieme dei lavoratori, a partire dai livelli operai ed impiegati, proponendo di rivedere il sistema di inquadramento in una logica più giusta e premiante delle professionalità realmente espresse e non delle “vicinanze” o delle “amicizie”.
Consideriamo corretto l’approccio dell’AD relativamente al ruolo da protagonista che Finmeccanica deve assumere nel quadro delle attuali JV o società partecipate, recuperando capacità e peso decisionale, evitando che le attività sviluppate in Italia siano depauperate dai partner.
Riteniamo necessario che l’azienda affronti il tema della sua prospettiva considerando la strada delle alleanze internazionali come un’opportunità di consolidamento del proprio ruolo, per rispondere a quanto sta avvenendo tra importanti colossi suoi competitori (francesi e tedeschi) evitando di trovarsi ad essere un’azienda troppo grande per il mercato italiano e troppo piccola per quello mondiale.
Chiediamo si avvii rapidamente il confronto in ogni singola azienda per analizzare nel merito e nel dettaglio le ricadute delle scelte che l’azienda ha assunto.
In questa importante fase che riscriverà l’assetto intero della società, la FIM CISL considera inderogabile la scelta di qualificare e modernizzare le relazioni sindacali in senso partecipativo, mettendo al centro il protagonismo e la responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori.
Roma 30 gennaio 2015
FIM CISL NAZIONALE