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Spaccatura nel sindacato europeo: la Fim Cisl sospende le relazioni con il vertice di IndustriAll Europe

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Comunicato Stampa

Spaccatura nel sindacato industriale europeo.

La Fim-Cisl sospende le relazioni con il vertice di IndustriAll Europe

 

“Fintanto non saranno ristabilite la democrazia, la trasparenza e il rispetto delle regole statutarie, la FIM-CISL sospende qualsiasi incontro con la segreteria generale e la presidenza di IndustriAll Europe. Ti comunichiamo, a riguardo, la cancellazione del nostro incontro in Roma, previsto per mercoledì 11 marzo alle ore 9.30”.

Con questa secca comunicazione al Segretario Generale tedesco Ulrich Eckelmann, Gianni Alioti responsabile dell’ufficio internazionale della FIM-CISL, e il Segretario generale Marco Bentivogli, ha formalizzato la grave crisi di Governance che sta vivendo il sindacato europeo dell’industria.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione del presidente (anche lui tedesco), Michael Vassiliadis e dei vice-presidenti Renzo Ambrosetti (svizzero), Jovita Pretzsch (lituana) e Anders Ferbe (svedese), di sostenere la candidatura del tedesco Peter Scherrer alla segreteria generale della CES (la Confederazione Europea dei Sindacati).

Peter Scherrer ha un passato di segretario generale dell’ex-FEM (la Federazione Europea dei Metalmeccanici), prima di approdare alla direzione delle risorse umane di ArcelorMittal in Germania, per poi tornare di recente all’IG Metall a occuparsi di politiche industriali.

La candidatura di Peter Scherrer è stata lanciata dalla confederazione tedesca DGB in alternativa a quella di Luca Visentini lanciata da CGIL, CISL e UIL con l’appoggio delle confederazioni britanniche, francesi e spagnole. Saltata qualsiasi possibilità di accordo il Comitato Esecutivo della CES, oggi a Bruxelles, si dividerà su queste due candidature.

E’ naturale, in questi casi, che ciascun sindacato affiliato a IndustriAll Europe sostenga il candidato appoggiato dalla propria confederazione. Per questo motivo tutte le altre federazioni sindacali europee di categoria hanno mantenuto una posizione di neutralità. L’esatto contrario di quanto fatto dalla presidenza di IndustriAll Europe che, violando esplicitamente lo Statuto (alla presidenza non è attribuito alcun potere), ha dato mandato ai tre rappresentanti del sindacato europeo dell’industria nel Comitato Esecutivo CES di votare per Peter Scherrer.

A questa posizione hanno reagito apertamente non solo le sei federazioni sindacali italiane (metalmeccanica, chimica-energia e tessile), ma altre 20 di Belgio, Francia, Gran Bretagna, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Turchia, chiedendo il rispetto della pluralità di orientamenti e l’astensione dal voto. In tutto questi sindacati rappresentano oltre il 25 per cento dei lavoratori affiliati a IndustriAll Europe. A sostegno della posizione della presidenza (condivisa ovviamente con i sindacati tedeschi e scandinavi) si sono pronunciate apertamente solo due piccole federazioni sindacali di Romania e Ungheria del settore energia e un sindacato svizzero.

In tutta risposta la presidenza di IndustriAll Europe, ha avviato la scorsa settimana una consultazione senza averne le prerogative, senza alcuna trasparenza e controllo democratico del voto. Tutto questo nel totale silenzio (o peggio con la copertura) della segreteria generale, il rappresentante legale e politico del sindacato europeo dell’industria.

Contro gli abusi di potere della presidenza e contro questa pericolosa deriva oligarchica del sindacalismo europeo, nel momento in cui l’idea stessa di Europa ha bisogno di più coesione e solidarietà, il gesto della FIM-CISL di annullare l’incontro di domani.

 

Roma, 10 marzo 2015

Ufficio Stampa Fim Cisl

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