Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

WHIRLPOOL: ZANOCCO, IL PIANO VA CAMBIATO

Condividi questa pagina

Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl Michele Zanocco

 

WHIRLPOOL: ANNUNCIATI ALTRI 480 ESUBERI.

IL PIANO VA CAMBIATO !

 

Oggi si è svolto presso il MISE il previsto incontro tra la Direzione Whirlpool, le segreterie nazionali di FIM, FIOM, UILM e UGL ed il governo nelle persone del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e del Sottosegretario del Ministero del Lavoro Teresa Bellanova.

L’azienda ha ribadito lo stato di avanzamento comunicato nell’incontro tenutosi venerdi 15 maggio scorso che riguardava la possibilità di identificare un nuovo prodotto alto di gamma (lavatrice ad alta capacità) da inserire nelle attività dello stabilimento di Napoli funzionale a servire mercati extra EMEA che a regime potrebbe dare ulteriore occupazione a circa 100 persone.

Oltre a questo ha riconfermato che esistono opportunità per la reindustrializzazione del sito di None attraverso l’attribuzione di attività e risorse ad un nuovo e diverso soggetto che opera nell’ambito della logistica con il quale però il confronto non è ancora concluso.

Per quanto riguarda il sito di Carinaro ha ribadito che sta verificando soluzioni industriali “con o senza il logo Whirlpool” ma anche nella giornata odierna non ha chiarito né l’ambito né tantomeno le attività sulle quali sono in corso le verifiche.

Ha ribadito la volontà di non provvedere a licenziamenti sino alla fine del 2018 attraverso l’uso di ammortizzatori sociali.

L’azienda, anche inoltre declinato il piano di riorganizzazione dell’area impiegatizia presentando uno scenario che prevede ulteriori 480 esuberi, che si aggiungono ai 1350 precedentemente presentati relativi alle “operations” e ai 150 che interessano l’area di Ricerca e Sviluppo, portando così a 2060 il totale degli esuberi del Piano.

La composizione dei 150 esuberi dell’area R&D, interessano 35 lavoratori a Fabriano, 75 a Varese e 40 a None.

Gli esuberi degli indiretti riguardano 200 posizioni su Fabriano, 200 sull’area di Varese e 80 a Milano, con la progressiva chiusura di quest’ultima sede entro il 2016. Per quanto riguarda Cassinetta sono in corso delle verifiche immobiliari che potrebbero portare o alla ristrutturazione della sede attuale o il trasferimento presso un nuovo stabile identificandolo tra l’attuale e Milano.

Le attività indirette concentrate a Fabriano riguardano le funzioni per l’aerea europea di Customer Services, ICT, R&D, Procurement, Acquisti, supporto nell’ambito di Finance, Hr e Legale oltre che la concentrazione di tutte le Funzioni legate al mercato Italia escluso Marketing e Vendite occupando circa 600 persone.

Per Cassinetta è prevista l’allocazione delle funzioni per l’area Europea di Supply Chain, Manufacturing, Acquisti, R&D oltre ad attività di supporto su Finance, ICT e Hr.

La sede di Comerio avrà le funzioni nell’ambito europeo di Marketing, Vendite, Finance, Hr, Legale, Pianificazione Strategica oltre che la parte di Commerciale Italia su Marketing e Vendite. I due siti di Varese occuperanno circa 800 dipendenti.

Questa nuova organizzazione prevede la riassegnazione delle singole attività ai lavoratori il cui assetto definitivo dovrebbe essere comunicato ai lavoratori dei propri responsabili di funzione entro la fine del mese di giugno.

Il Piano così definito porta quindi ad una situazione complessiva che vede la chiusura di 4 siti (Carinaro, None, Albacina e Milano) con 2060 esuberi suddivisi in 485 nell’area di Fabriano, 815 a Carinaro, 170 a Comunanza, 150 a Napoli, 95 a None, 275 nell’area di Varese ed 80 a Milano. 

Come FIM CISL riteniamo grave la retromarcia di Whirlpool che, oltre a non presentare alcun piano per strutturare attività industriali a Carinaro, presenta un ulteriore conto salato a carico dei lavoratori, comunicando l’aumento degli esuberi da 1.350 a 2.060, tagliando così del 30% la forza lavoro in Italia, portandola da 6740 addetti a 4680 ma beneficiando delle quote di mercato e della redditività che deriva dall’acquisto di Indesit.

Riteniamo questo un comportamento irresponsabile della dirigenza Whirlpool che, nell’incontro di oggi annuncia 480 esuberi di impiegati e la chiusura di un ulteriore sito, quello di Milano.

I timidi spiragli che si erano aperti la scorsa settimana non solo si sono chiusi, ma al totale vuoto di prospettive certe, ad oggi, su Carinaro, si aggiungono altri 480 licenziamenti.

Non ci basta più sentir ribadire l’intenzione di trovare soluzioni: chiediamo di sapere quali sono gli ambiti nei quali l’azienda sta lavorando per ricercare nuovi volumi e piattaforme che devono essere aggiuntivi a quelli previsti oggi per evitare di strappare una “coperta che è già corta” per il nostro paese, per l’industria e per l’occupazione.

Abbiamo proposto alcune strade che sino ad oggi l’azienda ha evitato di percorrere tra cui l’internalizzazione di ulteriori produzioni /piattaforme e di riportare in Italia i forni Indesit oggi destinati all’estero.

Questa è la via che, supportata da azioni a sostegno da parte del Governo e delle istituzioni locali già messe a disposizione, può portare a soluzioni che riducano in modo consistente l’impatto del Piano presentato, partendo dall’attribuzione di attività e missione produttiva per lo stabilimento di Carinaro.

A queste condizioni non siamo interessati a discutere di incentivi o di ammortizzatori sociali che hanno un senso solo in presenza di un Piano industriale diverso pertanto, per quanto riguarda la FIM CISL, il confronto non può che continuare in sede ministeriale soprattutto dopo le comunicazioni odierne dell’azienda: incontri in sede diversa non potrebbero che ribadire quanto già detto e porterebbero come unico effetto quello di avvelenare ulteriormente il clima, facendo aumentare la tensione negli stabilimenti, rischiando di renderla incontrollabile.

Apprezziamo la replica rigorosa del Ministro Guidi e del Sottosegretario Bellanova che, come la FIM e le altre Organizzazioni sindacali, hanno chiesto all’azienda di lavorare per cambiare radicalmente il Piano presentato, identificando le soluzioni industriali necessarie a modificarlo e impegnandosi a convocare immediatamente le parti unitamente ai coordinamenti nazionali dei delegati, nel momento in cui l’azienda fosse in grado di presentare proposte concrete e credibili sul tavolo.

Chiediamo al Governo di intensificare i suoi sforzi anche a livello internazionale coinvolgendo in questa difficile vertenza, i vertici internazionali della società per favorire l’identificazione di una soluzione che sblocchi la vertenza.

 

Roma, 20 maggio  2015

Ufficio Stampa Fim Cisl

Scarica comunicato