Approvato il testo definitivo del decreto legislativo sulle politiche attive del lavoro
In seguito all’approvazione – in via definitiva – dei quattro decreti attuativi del Jobs Act, approfondiamo le innovazioni apportate dal decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive.
Ecco cosa prevede la normativa. Decreto politiche attive definitivo
Come confermerà una profonda lettura dell’intero decreto, le novità sono invero numerose. Viene innanzitutto istituita una Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (in acronimo ANPAL), e formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione, da Italia Lavoro, dall’ISFOL nonché dal sistema delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, dalle università e dagli altri istituti di scuola secondaria di secondo grado.
L’istituzione – ricorda il Ministero del Lavoro – avverrà senza alcun onere a carico della finanza pubblica, poiché tutte le risorse necessarie al suo funzionamento saranno infatti trasferite dal Ministero del lavoro e dall’ISFOL, dei quali sarà effettuata una conseguente riorganizzazione.
Viene inoltre istituito un nuovo Albo nazionale dei soggetti accreditati a svolgere funzioni in materia di politiche attive del lavoro, un Sistema informativo delle politiche del lavoro e il fascicolo elettronico del lavoratore. Per quanto concerne l’Albo, la sua istituzione sarà curata dall’ANPAL e il suo obiettivo – precisano le fonti ministeriali – sarà quello di valorizzare le sinergie tra soggetti pubblici e privati e di rafforzare le capacità di incontro tra domanda e offerta di lavoro: al suo interno saranno altresì iscritte le agenzie per il lavoro e le agenzie che intendono operare nel territorio delle regioni che non abbiano istituito un proprio regime di accreditamento. Il Sistema informativo e il fascicolo elettronico del lavoratore mirano invece ad una migliore gestione del mercato del lavoro e del monitoraggio delle prestazioni erogate. In ulteriore aggiunta, il decreto ha previsto l’istituzione di un Albo nazionale degli enti accreditati a svolgere attività di formazione professionale.
Come confermato dal comunicato sul decreto attuativo in esame, “in vista di un più efficace inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro si prevede che il Ministero del lavoro stipuli con ogni regione e con le province autonome una convenzione per la gestione dei servizi, prevedendo, in via transitoria, che i compiti, le funzioni e gli obblighi in materia di politiche attive del lavoro siano attribuiti a soggetti pubblici o privati accreditati, anche al fine di svolgere, nei confronti dei disoccupati e dei soggetti a rischio di disoccupazione, attività di orientamento, ausilio, avviamento alla formazione e accompagnamento al lavoro”.
Ancora, il decreto contribuisce a definire lo status di lavoratore disoccupato, di lavoratore dipendente che subisce una riduzione di orario (in seguito all’attivazione di una procedura di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per integrazione salariale, contratto di solidarietà o interventi dei fondi di solidarietà) e di lavoratore a rischio di disoccupazione.
Ciascuno appartenente alle categorie di cui sopra vedrà assegnata una classe di profilazione, allo scopo di valutarne il livello di occupabilità. Verrà inoltre convocato dai Centri per l’impiego per la stipula di un Patto di servizio personalizzato, che riporterà la disponibilità del richiedente a partecipare a iniziative di carattere formativo, di riqualificazione o di politica attiva e ad accettare congrue offerte di lavoro. In tal senso, il decreto prevede anche che la domanda di ASpI, NASpI o DIS-COLL equivarrà a dichiarazione di immediata disponibilità del lavoratore, e sarà inserita nel Sistema informativo delle politiche attive e dei servizi per l’impiego.
Come ulteriore innovazione, all’interno del Jobs Act è prevista l’istituzione di un assegno di ricollocazione, a favore dei soggetti disoccupati, percettori della nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego (NASpi), la cui disoccupazione ecceda i quattro mesi. La somma, graduata in funzione del profilo di occupabilità, sarà spendibile presso i Centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati a svolgere funzioni e compiti in materia di politiche attive del lavoro. L’assegno non costituirà reddito imponibile.