Fincantieri Palermo, Zanocco: sciopero Fiom aderiscono in 9 su 380
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl Michele Zanocco
Fincantieri Palermo: sciopero Fiom aderiscono in 9 su 380 addetti presenti.
Parla di referendum e poi invita i lavoratori all’astensione
Fincantieri ha aperto nei giorni scorsi una procedura di CIGO per 160 persone nel cantiere di Palermo. Responsabilmente Fim e Uilm affrontano la trattativa conducendola ad una intesa che decidono di mettere al voto dei lavoratori. La Fiom non firma, e di fronte al referendum promosso da Fim e Uilm, invitano i lavoratori ad astenersi dal voto. Vota il 70% circa dei lavoratori presenti e l’intesa viene approvata. Il referendum evocato ovunque e per qualsiasi cosa non porta il risultato voluto dalla Fiom e invece di accettarne il risultato proclama uno sciopero nella giornata del 6 novembre, di venerdì, che solitamente funziona per le adesioni per la vicinanza al fine settimana. Il fenomenale risultato è che scioperano 9 lavoratori in tutto su 380 presenti circa: il 2,3%.
Poche settimane fa un’altra vicenda analoga: un armatore chiede al sindacato e ai lavoratori l’impegno al raffreddamento del conflitto per garantire lavoro al cantiere: lo stesso armatore lo aveva già chiesto e tutte le organizzazioni sindacali avevano firmato. Sempre responsabilmente Fim e Uilm dichiarano di aderire, mentre la Fiom non intende impegnarsi. Parte una raccolta di firme a cui aderiscono il 95% dei lavoratori. La nave arriva portando lavoro al cantiere di Palermo e la Fiom nazionale convoca nel capoluogo siciliano il coordinamento nazionale proclamando 16 ore di sciopero anche contro la raggiunta intesa oltre che, per la ripresa della trattativa nazionale. Anche in quel caso l’adesione è stata marginale.
Ormai ai lavoratori metalmeccanici sono chiare le incoerenze della Fiom che sciopera contro il lavoro e i lavoratori e contro il risultato dei referendum che da altre parti cedono a gran voce.
A poco serve sedere al tavolo per il rinnovo del Contratto Nazionale auspicando unitario e chiedere di far votare i lavoratori per poi non rispettarne il voto quando questo non li soddisfa. È passato Pomigliano è arrivata Fincantieri ma l’unica democrazia che la FIOM accetta è quella che gli dà ragione. La democrazia elastico.
Roma, 6 novembre 2015
Ufficio Stampa Fim Cisl