Contratto: Bentivogli, su professionalità e partecipazione osare di più. Senza novità su salario mobilitazione
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Generale Fim Cisl Marco Bentivogli
Su professionalità e partecipazione osare di più.
Senza novità sul salario partirà la mobilitazione
Nell’incontro di oggi abbiamo affrontato i temi della partecipazione, del sistema di relazioni industriali, dell’inquadramento professionale, dell’orario di lavoro, dello smart-working, e della tutela dei lavoratori migranti.
Per noi è indispensabile rafforzare il tema della partecipazione e delle nuove relazioni industriali a tutti i livelli, da quello aziendale a quello nazionale, osando di più. Ci è stato proposto una sistematizzazione e semplificazione del sistema di relazioni sindacali presente nell’attuale contratto, accogliendo la nostra proposta di costituire un comitato di consultazione nelle aziende di grandi dimensioni. Semplificare e rendere efficace è necessario, ma dobbiamo completare il sistema di analisi, d’informazione e di confronto, definendo anche la possibilità di elaborare proposte e soluzioni condivise.
Se vogliamo fare il salto di qualità, bisogna superare la stagione degli osservatori; anche a livello territoriale, la chiusura sulla contrattazione di prossimità su ambiti territoriale è anacronistica. Servono nuovi spazi dove oltre che condividere le problematiche si costruiscano soluzioni riattivando le relazioni industriali decentrate. Questa modalità, si rende necessaria anche per elaborare proposte da presentare alle istituzioni del nostro Paese, per il rilancio di una nuova politica industriale, di miglioramento della produttività del settore e per sviluppare moderne politiche attive sul mercato del lavoro. Nelle grandi imprese bisogna osare di più sulla governance d’impresa, in quelle medio-piccole applicare lo standard minimo previsto dalle direttive europee per le imprese sopra i 50 dipendenti.
Anche per i temi della prevenzione e della sicurezza, occorre individuare elementi di coinvolgimento e di partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
La proposta sui temi del nuovo sistema d’inquadramento professionale, è un’importante inizio ma non ancora sufficiente per considerarla una vera e propria riforma della vecchia classificazione delle categorie. E’ positivo l’aggiornamento dei vari profili professionali, ma bisogna intervenire contemporaneamente sull’architettura del nuovo sistema con la definizione delle fasce, predisponendo anche la formulazione di una proposta necessaria per modificare e facilitarne l’applicazione soprattutto nelle piccole e medie aziende. Su orari di lavoro, permane una grande contraddizione nella posizione di Federmeccanica, da un lato si apre positivamente su linee guida sullo smart-working e verso una migliore conciliazione di vita e lavoro, e dall’altro si chiede la riduzione dei permessi retribuiti (PAR) e la loro monetizzazione in una logica di lavoro e di produttività pre-fordista. Il tema del salario sarà affrontato venerdì 11.
In queste ore, con le altre organizzazioni sindacali stiamo verificando gli spazi per:
- costruire una valutazione comune del negoziato;
- elaborare una nostra impostazione sul salario di garanzia, diversa dal modello proposto da Federmeccanica;
- verificare con il vertice di Federmeccanica, a valle del 15 marzo, se anche sulla base delle nostre proposte si apre una fase nuova, in cui si mettano da parte inutili chiusure.
In caso contrario sarà necessario avviare la mobilitazione dei lavoratori affinché Federmeccanica si muova dalla posizione del 22 dicembre. La discussione è aperta tra le organizzazioni sindacali.
Per la Fim la ricomposizione unitaria dovrà servire ad essere più forti per fare il contratto e non per difendersi e arroccarsi; vi sono ancora troppi episodi di intolleranza e violenza nelle fabbriche per la libera espressione di posizioni diverse. Serve un codice comportamentale delle organizzazioni affinché diventi patrimonio comune il pluralismo e la condanna della violenza, in qualsiasi forma, nelle fabbriche e nei rapporti tra le organizzazioni. L’unità tra i vertici sindacali deve esserci anche nel rispetto, tra delegati nelle fabbriche, altrimenti è una finta e non ci interessa.
Roma, 9 marzo 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl