CCNL, Bentivogli: intransigenza Federmeccanica, riapre lo scontro nella categoria. Ora Unità per il contratto!
Comunicato Stampa
BENTIVOGLI : INTRANSIGENZA FEDERMECCANICA, RIAPRE LO SCONTRO NELLA CATEGORIA.
ORA UNITA’ PER IL CONTRATTO!
Le distanze che riscontriamo oggi nel 13° incontro, dopo oltre sei mesi di trattative sono ancora tante. Sulla questione salariale, la proposta è rigidamente ferma a quella già illustrata da il 22 dicembre, non ci sono stati passi avanti e nessuna novità. Ormai un impostazione marmorea che così come è non ha nessuna possibilità di diventare un Contratto. La posizione di Federmeccanica inoltre manca di coerenza: se si dichiara che il Contratto nazionale è importante e che i due livelli contrattuali sono aspetti centrali e poi si fa una proposta esattamente contraria, c’è qualcosa che non va nella posizione di Federmeccanica. L’impostazione salariale avanzata infatti, sgancerebbe il 95% delle aziende dalla sua applicazione, non si può pensare di dare il contratto ad una parte residuale (5%) dei lavoratori. Una vera e propria devolution da una regolazione salariale che vede sicuramente in una seconda fase una devolution normativa per il milione di metalmeccanici. Un capolavoro.
La cosa singolare è che la proposta di Federmeccanica impatta sulle aziende più deboli perché fa loro crescere il salario diretto, trasferendo l’elemento perequativo nei minimi e scarica le tensioni salariali in quel 95% delle imprese che non vedranno alcun aumento salariale. Pensare che l’inflazione possa essere recuperata solo dopo 18 mesi dal costo subito del lavoratore è inaccettabile. Possono essere individuate altre strade senza che questo pesi sulla testa dei lavoratori.
Per noi il rinnovamento riguarda sia aspetti di merito che di metodo. Sulle relazioni sindacali non possiamo fermaci alle semplici dichiarazioni sulla partecipazione, ma c’è la necessità di attuare un cambiamento culturale cambiando e rafforzando gli strumenti contrattuali, considerando gli aspetti dimensionali e rafforzando il coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali nei processi di informazione e consultazione.
La risposta negativa di Federmeccanica sulla contrattazione territoriale non è un segnale positivo per un miglioramento delle relazioni sindacali. Per noi è indispensabile che anche il 63% delle aziende(in cui lavorano il 30% dei metalmeccanici) oggi escluse possa avere una contrattazione di secondo livello, dando la possibilità ai lavoratori di partecipare ai risultati economici delle imprese. Le 260 euro annue messe a disposizione per chi non fa la contrattazione è un passo importante, ma non sufficiente, serve un luogo dove sviluppare la contrattazione.
Abbiamo apprezzato i passi avanti fatti in questi mesi sul welfare, sanità e previdenza integrativa, che indubbiamente hanno riflessi sul reddito dei lavoratori, compresa la positiva apertura al riconoscimento della copertura sanitaria integrativa anche ai lavoratori in Cassa integrazione. Riteniamo inoltre che sugli aspetti riguardanti il diritto e alla formazione continua bisogna fare ulteriori passi in avanti. Riscontriamo invece sull’orario di lavoro delle forti contraddizioni ed incoerenze: si passa dall’affrontare i temi di prospettiva come il lavoro agile; di favorire l’utilizzo di ore accantonate per anticipare l’uscita pensionistica, all’inserimento di temi antiquati come quello di proporre la riduzione dei permessi annui retribuiti (PAR) in relazione alla presenza e alla prestazione effettiva. Non sono esaustive le proposte sui diritti dei lavoratori e sulla clausola sociale nel caso di cambio appalto.
Bisogna avere coraggio per rinnovare e cambiare, ma senza perdere di vista gli aspetti di tutela salariale e di rilancio della contrattazione aziendale e territoriale. Lo stesso coraggio lo si deve avere nel riformare un inquadramento professionale arcaico dove ci sono troppe timidezze nella proposta formulata dalle imprese.
E’ profondamente sbagliato infilarci in un percorso che non ha nulla a che fare sul rinnovamento; il contratto deve essere un valore per tutti: lavoratori e imprese. Dovrebbe essere reciproco interesse quello di puntare a rinnovare il contratto senza forzature e conflittualità. Federmeccanica deve perciò riflettere seriamente su questo. Il suo atteggiamento, se non modificato, porta dritti ad una situazione di scontro.
I metalmeccanici sono sempre stati una categoria avanzata, e per noi l’innovazione deve essere una buona notizia. Il contratto è sempre stato una buona notizia per i lavoratori metalmeccanici e per noi deve continuare ad esserlo per questo ci batteremo.
Abbiamo condiviso con le altre organizzazioni una valutazione di massima sullo stato della trattativa e un percorso di coinvolgimento di tutti i lavoratori attraverso attivi unitari regionali, che vedrà anche nella fase intermedia un ulteriore tentativo con i presidenti di Federmeccanica e Assistal per evitare uno scontro che apra una stagione conflittuali che a tutt’oggi sembra inevitabile. Le segreterie nazionali hanno varato inoltre un documento per avviare e garantire una nuova fase nei rapporti tra le organizzazioni sindacali per un maggiore rispetto e valorizzazione del pluralismo di tutte le posizioni nei luoghi di lavoro e nei territori.
Roma, 15 marzo 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl