GE: Alberta, inaccettabile l’atteggiamento di chiusura dell’azienda, serve soluzione occupazione su Sesto S.Giovanni
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl Nicola Alberta
GE: Alberta, inaccettabile l’atteggiamento di chiusura dell’azienda
Va trovata una soluzione sul futuro industriale e sull’occupazione del sito di Sesto S. G.
Si è da poco concluso l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con dirigenti italiani di GE Alstom, sulla situazione dello stabilimento di Sesto S. Giovanni, che la multinazionale statunitense aveva inserito nel piano di ristrutturazione annunciato per i siti europei, che nel giro di due anni, porterà a un taglio di 6.500 posti di lavoro nelle divisioni europee della ex-Alstom, su un totale di 35mila addetti.
GE ha formalmente dichiarato al tavolo ministeriale, la volontà di aprire la procedura di mobilità per i 236 lavoratori e la chiusura del sito lombardo che si occupa di produzione di grandi apparecchiature elettromeccaniche per la produzione di energia e di service.
Alla nostra richiesta di aprire un confronto per la reindustrializzazione del sito, anche con ingresso di altri partner industriali, netta è stata la chiusura dell’azienda, anche il Governo ha chiesto a GE di non aprire procedure unilaterali, e insieme alla Regione Lombardia e al Comune di Sesto S. Giovanni, a nome di 46 amministrazioni comunali del territorio, ha sollecitato l’apertura del confronto per affrontare i problemi aperti.
L’atteggiamento di chiusura di GE è inaccettabile. La multinazionale statunitense sta investendo nel nostro Paese e questo è sicuramente un bene, ma non può nel contempo chiudere e licenziare a Sesto S. Giovanni, tra l’altro senza aprire nessun tipo di confronto.
Un gruppo importante come GE è chiamato ad un maggiore senso di responsabilità verso i lavoratori e le istituzioni italiane. GE deve rivedere tali scelte, che disperdono un importante patrimonio industriale e generano un grave problema sociale ai lavoratori e alle loro famiglie.
Il caso GE diventa un caso nazionale, chiediamo al Governo di svolgere i passi necessari nei confronti della multinazionale, oltre alle iniziative di informazione e mobilitazione che proseguiremo come sindacato, affinché l’incontro prossimo del 21 aprile possa segnare un cambiamento nelle scelte dell’azienda.
Roma, 13 aprile 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl