FINCANTIERI: Zanocco, inaccettabili gli ultimatum. Servono soluzioni condivise
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Nazionale Fim Cisl Michele Zanocco
FINCANTIERI: Fim Cisl, inaccettabili gli ultimatum.
Servono soluzioni condivise
Nei giorni 26, 27 e 28 aprile si è svolto a Trieste l’incontro per la discussione relativa al rinnovo del Contratto di secondo livello Fincantieri. Il confronto partiva da un testo, il primo consegnato dall’azienda, rispetto al quale avevamo riscontrato numerosi temi che necessitavano di interventi correttivi e modifiche, tra questi: la parte industriale e le prospettive produttive ed occupazionali, il premio di risultato – nello specifico la costruzione dei suoi indicatori – relazioni sindacali partecipative, struttura retributiva, la flessibilità, le trasferte e il welfare.
La discussione in queste giornate, ha prodotto significativi avanzamenti su alcuni contenuti del testo, lasciando però aperte importanti e rilevanti questioni. In particolare sulla parte economica e su quella delle relazioni sindacali. Nella mattinata del 28 aprile, dopo quasi 30 ore di confronto, l’azienda ha presentato un nuovo testo dichiarando che lo stesso era conclusivo e non più modificabile ponendo un ultimatum temporale nel corso della giornata.
La dichiarazione aziendale relativa all’ultimatum e alla indisponibilità a modificare il testo, ha portato il Coordinamento Nazionale Fim Cisl a dichiarare in modo unanime che al momento non c’erano le condizioni per sottoscrivere l’accordo, mancando convergenze principalmente sul salario, premio di risultato e suoi indicatori, oltre che sul welfare e chiedendo all’azienda di proseguire il confronto, disponibili a farlo responsabilmente in tempi stretti, ma senza ultimatum. La decisione di Fincantieri è stata quella invece di dichiarare chiusa la fase di confronto. La Fim ritiene un grave errore da parte di Fincantieri l’aver improvvisato l’ultimatum ed l’aver interrotto nuovamente il confronto, ripetendo l’errore dello scorso anno. La Fim ha contribuito, assieme alle altre organizzazioni a trovare soluzioni, anche ai problemi posti dall’azienda, pur all’interno di un confronto forzato dalla disdetta unilaterale improvvisa dell’accordo aziendale del 2009.
Aver tolto ai lavoratori 3500 euro di salario e non essere disponibile realmente a costruire un contratto di secondo livello che, su obiettivi veri e realistici, riconosca ai lavoratori una giusta distribuzione della produttività aziendale, sicuramente aiuterà Fincantieri a migliorare i suoi bilanci, ma non certo a trovare quello spirito di collaborazione e di cambio culturale in senso partecipativo che è necessario. Nell’importante fase di cambiamento che l’azienda sta affrontando, non c’è bisogno di prove di forza né di tensioni, ma necessità di serenità e condivisione di obiettivi. Chiediamo all’azienda di riflettere su questo.
La Fim conferma la disponibilità a proseguire il confronto e si attiverà nei modi e nelle forme più opportune per poter riprendere la trattativa, con l’obiettivo di ricercare un accordo ampiamente condiviso. Con lo spirito costruttivo che ci ha sempre contraddistinto.
Roma, 29 aprile 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl