1° maggio 2016 “Ad Aversa per Don Peppe Diana” – di M.BENTIVOGLI – l’Unità 1 maggio 2016
Festeggiare il Primo Maggio
premiando imprese sostenibili
di Marco Bentivogli, Segretario Generale Fim Cisl
Il ruolo di denuncia e di contestazione del sindacato è solo un quarto del nostro lavoro. Prima c’è l’ascolto, poi la denuncia. Ma poi, c’è la costruzione delle soluzioni gli accordi e la loro gestione. Un sindacato ripiegato sulla denuncia, alla lunga fatica a svolgere anche solo essa. Le cattive notizie sono contagiose, ma anche quelle buone. Non vi è dubbio, allora, che bisogna valorizzare le seconde per chi vuol cambiare il mondo, migliorare le cose, proprio nello spirito più autentico del Primo Maggio. E allora abbiamo deciso di festeggiare premiando le aziende, che nei luoghi tra i più difficili del Paese, non utilizzano il contesto per fare sconti ai diritti, ma ne diventano campioni del rispetto. E’ un modo nuovo e intelligente per tornare a incidere e a contare!
Per questo quest’anno abbiamo introdotto il Primo Maggio con un prologo innovativo, che si è tenuto ieri ad Aversa, in provincia di Caserta, terra simbolo, suo malgrado, della camorra e della lotta, spesso solitaria, condotta contro di essa da una parte di società civile che non si arrende alla paura ed all’indifferenza. Questa però è anche la terra di don Peppe Diana, per intendersi, il sacerdote assassinato proprio dalla camorra per il suo impegno civile, soprattutto per i giovani, a Casal di Principe, che da Aversa dista appena una decina di chilometri.
Accanto alle aziende ed agli imprenditori che lottano per il riscatto di un territorio duramente provato, oltre che dai colpi della criminalità, pure dalle ricadute della crisi, c’erano i lavoratori della Fim, provenienti da tutta Italia e in prima fila quelli di Pomigliano d’Arco, la fabbrica Fca che è stata la prima realtà dell’automotive ad essere premiata per le sue pratiche sostenibili. Con loro anche gli studenti dell’Ipsart R. Drengot di Aversa, protagonisti dei Laboratori “Prepararsi al Futuro” di NeXt, mirati allo sviluppo di progetti di auto imprenditorialità e riqualificazione territoriale.
Un Primo Maggio del lavoro e per il lavoro, dunque, con un Cash Mob etico, il Voto col portafoglio – come lo ha definito l’economista Leonardo Becchetti, con cui collaboriamo da anni – ossia il sostegno alla cultura del consumo responsabile; abbiamo premiato 11 aziende del territorio casertano che si sono contraddistinte per impegno civile, per la partecipazione dei lavoratori e per lotta alla malavita organizzata.
I prodotti di queste terre sono realizzati proprio sui terreni e nelle strutture confiscate alle mafie.
Questo Paese ha bisogno di buone notizie, troppo spesso nascoste. Bisogna ricominciare a parlare – e a premiare – i buoni esempi dell’Italia migliore, dando valore e significato alle buone notizie in un Paese in cui spesso hanno successo mediatico i profeti di sventura.
Il sindacato ha, fin dalle origini, una forte valenza educativa per contrastare quello che è uno dei peggiori mali del nostro tempo, la deriva del populismo che spesso ha lasciato pericolosamente campo all’affarismo e alle lobby e ha sequestrato le coscienze delle persone che rappresentiamo. Chi racconta solo sventure oscura la parte buona del nostro Paese, quella onesta, operosa che si impegna socialmente e civilmente, e che invece va valorizzata utilizzando anche occasioni di grande visibilità e di grande significato storico e politico come il 1 Maggio, una data che per la sua storia e la sua rilevanza simbolica porta con sé anche una grande capacità di aggregazione e partecipazione.
Il 1 Maggio, è bene farne memoria, nasce all’insegna del sacrificio di operai che lottarono per difendere proprio la dignità del lavoro, quello stesso valore che Papa Francesco, in più occasioni, ha rimarcato.
Spetta al sindacato anche saper creare le condizioni per un’economia civile e sana, fondata sulla sostenibilità sociale, finanziaria ed ambientale: una sfida che è possibile vincere anche in zone dove impresa e lavoro devono fronteggiare una realtà segnata dall’impronta della criminalità organizzata.
Per questo abbiamo pensato di festeggiare il “nostro” 1 Maggio ad Aversa, proprio in una terra, che ha un tasso di disoccupazione altissima, che supera il 20%, di cui oltre il 45% giovani, un anno fa, il 23 aprile 2015, la Fim aveva voluto ricordare la straordinaria figura di Don Peppe Diana.
In questa terra, durante la dura vertenza della Whirlpool, abbiamo lottato per difendere l’occupazione e mantenere aperta la sede dell’azienda a Carinaro che, in questo luogo, rappresenta non solo il lavoro, ma la speranza e la prospettiva di legalità per tutta la comunità. Una battaglia vinta insieme ai lavoratori.
Una terra piena di contraddizioni, ricca di presidi storico-artistici e culturali di grande vanto e prestigio per tutto il nostro Paese, come la Reggia di Caserta e quella di Carditello, ma che purtroppo viene ricordata più per la camorra che per questi straordinari esempi di cultura e di storia che invece potrebbero essere valorizzati e essere una risorsa, anche economica, maggiore per il territorio.
Abbiamo festeggiato il 1 maggio, anche fuori dalle piazze musicali, per premiare e per stare vicini a chi, in una terra difficile, spesso fuori dai riflettori mediatici, ogni giorno fa del lavoro onesto una bandiera e un presidio di legalità e speranza sul territorio.