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Contratto: Basta muri e rigidità. Bentivogli, il nodo non è solo il salario – Avvenire 26.05.16

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“Basta muri e rigidità”

Bentivogli(Fim Cisl):”il nodo non è solo economico

Dopo la rottura della trattativa sul rinnovo dei metalmeccanici il sindacato avverte: ”Non si può stravolgere il modello contrattuale”

Avvenire 27 maggio 2016

Il nodo da sciogliere non è solo economico. Il punto centrale, semmai, è il modello contrattuale. Bisogna essere chiari: si vuole costruire un sistema nuovo che rafforzi le relazioni industriali o si punta solo a stravolgere quello attuale senza proporre un’alternativa più innovativa e forte?”: Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, ritiene che  alla base dell’ ultima rottura delle trattative  sul contratto  dei metalmeccanici ci sia il “muro alzato da Federmeccanica, che con un atteggiamento contraddittorio da una parte riconosce il valore del contratto , ma dall’altra lo smonta fino a farlo diventare un contrattino”.

Perché è inaccettabile la proposta di Federmeccanica?

L’associazione ha fatto suo un nostro slogan. Del resto siamo stati noi i primi a sostenere che la ricchezza va data proprio dove si è generata. Ma sviluppando la contrattazione aziendale, non il salario ad personam unilaterale. E proprio per tale ragione stiamo lottando in nome della difesa del potere d’acquisto, mentre Federmeccanica è ferma da 7 mesi sulla sua posizione che vedrebbe distribuire l’inflazione a meno del 5% dei lavoratori.

Quali conseguenze ci sarebbero se si firmasse un accordo a queste condizioni?

IL contratto nazionale, inizialmente dal punto di vista salariale ma poi pure sotto l’aspetto normativo, cesserebbe di essere quello prevalente applicato nei metalmeccanici. E’ una non-soluzione che spacca entrambe le categorie: dei lavoratori e delle imprese.

Quale interesse avrebbe Federmeccanica a mantenersi ferma su queste proposta?

Federmeccanica mira all’alternatività tra il primo e il secondo livello di contrattazione. In altri termini, l’intenzione sembra essere quella di arrivare al punto in cui dove c’è il contratto aziendale non ci deve essere più quello nazionale. Sarebbe più onesto ammetter che non si vuole firmare il rinnovo.

Ci sono spiragli per riaprire il negoziato?

Sono molto preoccupato, perché c’è la tentazione di voler rinviare la ripresa delle trattative addirittura a dopo l’estate. La possibilità di trovare un’intesa c’è ancora, ma bisogna abbandonare posizioni granitiche e riscoprire il valore della mediazione. Non vogliamo che la difesa potere acquisto dei salari riguardi il 100% dei lavoratori.

Il fronte sindacale è compatto?

Ci sono stati sforzi per costruire una sintesi comune. Poi la rigidità e l’immobilismo mostrati finora da Federmeccanica ci hanno agevolato il lavoro. Nel frattempo nelle aziende ci ripropongono “premi anti sciopero” come negli anni cinquanta. Significa che avevano sottovalutato la nostra capacità di mobilitazione.

Intanto i dati di marzo dell’industria confermano che la ripresa in corso è ancora troppo debole…

La brusca fermata dell’ industria testimonia quello che sosteniamo da tempo :se nel piano di riforme non si inseriscono politiche utili a sostenere la nostra antica vocazione industriale, l’Italia non sarà della partita della crescita, specie alla vigilia della quarta rivoluzione industriale.

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