Un nuovo INIZIO per LFoundry
Comunicato sindacale
Un nuovo INIZIO per LFoundry
Venerdì primo luglio si è tenuto presso il ministero dello Sviluppo Economico l’incontro tra le OO.SS., la RSU e la direzione aziendale di LFoundry.
Il ministero dello sviluppo economico ha aperto il tavolo di confronto annunciando che il Governo ai massimi livelli nelle prossime settimane incontrerà i vertici della SMIC, che nei giorni scorsi ha stipulato un accordo vincolante per il quale acquisirà la maggioranza delle quote, il 70%, di LFoundry per un corrispettivo di 49 milioni di euro. Il Governo è interessato ad avere rapporti con quella che è una delle principali semiconductor foundries nel mondo e la più grande e avanzata foundry in Cina, per la quale LFoundry è la prima acquisizione di un’azienda europea.
Per la LFoundry ha preso la parola il vice presidente Fabrizio Famà che ha ripercorso la storia dell’azienda dalla sua nascita nel 2013: prima dell’uscita dalla Micron lo stabilimento era funzionale esclusivamente al business dell’azienda statunitense, c’era una sola tipologia di prodotto, i sensori d’immagine, ed ora la nuova azienda doveva porsi sul mercato in maniera aperta alla luce della sua rinnovata identità di foundry dotandosi di nuove tecnologie per poter diversificare i dispositivi realizzati. La direzione aziendale decise quindi di investire nell’R&D per sviluppare nuove tecnologie. Oggi LFoundry, oltre alla maturità nella produzione di sensori d’immagine può offrire due piattaforme tecnologiche per lo sviluppo di altre tipologie di dispositivi, funzionali anche all’avvio di progetti con altri centri di ricerca e sviluppo. Famà ha anche ringraziato le rappresentanze sindacali per aver costruito un percorso di gestione della crisi dal 2013 ad oggi. Rispetto agli ammortizzatori sociali, pesantemente utilizzati sin dal 2010, l’azienda, alla luce dell’utilizzo residuale dei CDS nel corso dell’ultimo anno, ha deciso che da settembre chiuderà anche questo capitolo.
Per quanto riguarda la situazione finanziaria l’azienda ha dichiarato di aver restituito parte dei prestiti contratti nel 2013 pagando, ad oggi, 22 milioni di euro.
Dopo Famà ha preso la parola il presidente Sergio Galbiati che ha descritto lo scenario nel quale si muove LFoundry: un mercato di nicchia nel panorama del mondo dei semiconduttori ma dalle buone prospettive. In questo contesto la SMIC ha chiesto una partnership a LFoundry per averne il controllo. La SMIC si rivolge ad LFoundry perché interessata al mercato europeo dei prodotti con certificazione automotive e perché ha necessità di capacità produttiva inoltre ambisce a raggiungere un fatturato di dieci miliardi di dollari nei prossimi 5 anni e competere con Taiwan.
Nei futuri assetti dell’azienda il presidente del CdA sarà espressione della SMIC, Sergio Galbiati sarà vice presidente, Gunter Ernst sarà CEO. Lfoundry sarà un’azienda con doppio biglietto da visita: LFoundry per il mercato europeo nel quale è nota e SMIC per il resto.
Sergio Galbiati si è anche soffermato sul ruolo dell’Italia rispetto ai piani europei sulla microelettronica. Grazie al tavolo sulla microelettronica, voluto dalle OOSS, l’Italia è riuscita ad avere accesso ai finanziamenti utili al rilancio del settore.
Fim Fiom e Uilm hanno dichiarato che, anche grazie ai sacrifici fatti dai lavoratori, l’azienda oggi ha un buon livello di saturazione degli impianti. E’ anche vero, però, che rispetto al piano industriale che era stato prospettato alla nascita dell’azienda, le cose sono andate in maniera diversa e l’azienda è rimasta, sostanzialmente, legata soprattutto al cliente principale, che oggi è ON Semiconductor. La promessa fatta dai tedeschi di portare nuovi clienti per saturare gli impianti non è stata rispettata. Oggi siamo di fronte ad una grande azienda cinese che entra come azionista di maggioranza e che nei prossimi anni dovrà, a questo punto, attivarsi non solo per mantenere l’occupazione, ma anche per aumentarla, viste le ambizioni sul fatturato.
Fim, Fiom e Uilm ritengono che il Governo debba incontrare al più presto i vertici della SMIC e che a settembre venga presentato il nuovo piano industriale, anche alla presenza del nuovo azionista. Fim, Fiom e Uilm credono che debba essere replicato un accordo come quello che fu sottoscritto tre anni fa, in cui il MISE e l’azienda si assumano impegni precisi rispetto al mantenimento dei livelli occupazionali e le prospettive dello stabilimento.
Il MISE ha aggiornato quindi il tavolo ad un nuovo incontro che si svolgerà, proprio con questo ordine del giorno, tra settembre ed ottobre.
Fim, Fiom, Uilm Nazionali
Roma, 7 luglio 2016