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IL CALDO PUÒ FAR MALE ED È PERICOLOSO COSA FARE?

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Le temperature e il tasso di umidità in questi giorni sono molto alti. In troppe fabbriche non
esistono sistemi di climatizzazione che consentano di lavorare in condizioni accettabili.
Il troppo caldo può fare male perchè rende più pericoloso il lavoro per l’aumento di stress e
calo di concentrazione.
Pur non essendo molto precise le normative di legge in proposito il decreto legislativo n. 81/2008
nell’allegato IV dice testualmente:

1.9.2. Temperatura dei locali
1.9.2.1. La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo
di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.
1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che
possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell’aria concomitanti.
1.9.2.3. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici,
delle mense e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di
questi locali.
1.9.2.4. Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo
dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.
1.9.2.5. Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla
difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche
localizzate o mezzi personali di protezione.
Inoltre l’art. 181 del D.Lgs 81/2008 indica che “il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici” e
per agenti fisici si intendono (art. 180) “il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici,
le radiazioni ottiche di origine artificiale, il microclima e le atmosfere iperbariche che possono comportare rischi per la salute e la
sicurezza dei lavoratori”.

È evidente che data la carenza dal punto di vista tecnico delle norme e data la differenza fra le diverse situazioni una indicazione di carattere generale, valida per tutti, è difficile da dare.
Tuttavia in presenza di queste particolari situazioni che mettono a rischio il benessere psicofisico dei lavoratori non è accettabile che si continui a lavorare come se nulla fosse.
In questi casi bisogna aprire un confronto con l’azienda per adottare le soluzioni più efficaci fino alla sospensione del lavoro. Nelle aree dove è veramente impossibile lavorare,avviare la richiesta di Cigo. Le norme purtroppo prevedono l’intervento della Cigo per evento oggettivamente non evitabile soprattutto,anche se non esclusivamente, quando si lavora all’esterno.

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