CCNL, Bentivogli: nuova proposta sul tavolo, ora Federmeccanica non si blindi di nuovo e potremo avviare fase conclusiva
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario Generale FIM Cisl Marco Bentivogli
Bentivogli: nuova proposta sul tavolo, ora Federmeccanica non si blindi di nuovo
e potremo avviare fase conclusiva.
Dopo le mobilitazioni dei lavoratori Federmeccanica è stata costretta a formulare una nuova proposta che supera quella del 22 dicembre scorso su cui era rimasta ancorata che secondo Storchi va incontro alle richieste sindacali.
Federmeccanica fa bene ad affermare che la trattativa oggi non riparte da zero e che le nostre sollecitazioni e gli scioperi che abbiamo fatto li hanno indotti a fare una riflessione seria e a lavorare per costruire una nuova proposta, almeno credibile, su cui confrontarci. Ma potremo dire di essere ad un passo da un accordo solo quando Federmeccanica cambierà l’atteggiamento negoziale.
Finora l’associazione delle imprese è stata ferma nove mesi su una proposta blindata pur sapendo che non avrebbe mai avuto alcuna possibilità di diventare un contratto, solo per consolidare il consenso al suo interno.
Al Presidente Storchi dico che non è solo uno slogan fare il contratto insieme, è un obbligo: il contratto o si fa insieme o non si fa. Il contratto, per essere lo strumento di garanzia che deve essere, deve difendere il potere d’acquisto dei salari. Il rilancio del Paese si fa investendo e non contraendo i salari.
Il recupero inflattivo deve essere riconosciuto in pieno e per tutti con le basi di calcolo condivise nei contratti precedenti e riconoscere solo il 50% dell’inflazione nel 2019 quando invece è prevista la ripresa più alta. Se l’inflazione si da a consuntivo dopo 18 mesi, bisogna riconoscere gli arretrati con meccanismi di tutela, altrimenti troppi mesi senza tutela di potere d’acquisto restano pesantemente scoperti. Con un inflazione bassa, riconoscerne quote minime e su basi di calcolo ridotte è assurdo. Federmeccanica continua a sostenere che il Contratto precedente (2012-2015) ha distribuito 73€ al mese di troppo rispetto alle regole condivise.
Inoltre, per noi della Fim, la contrattazione aziendale va estesa e qualificata, e solo con una dimensione territoriale si può fare. Su questo punto riesumare l’elemento perequativo di 485€ è un arretramento rispetto alle disponibilità del 22 dicembre 2015. Il Contratto non sarà innovativo se non estende, distingue e qualifica i due livelli, estendendo il secondo. Bene ragionare su flexible benefits detassati che incrementino il potere di acquisto dei salari. Resta sullo sfondo la necessità di cambiare profondamente l’inquadramento professionale. Smettiamola di parlare di Industry 4.0 se non siamo disponibili a superare l’inquadramento professionale del ’73.
Serve volontà vera da parte di Federmeccanica se si vuole arrivare ad un accordo: stabiliamo subito un calendario serrato di incontri e un metodo di confronto stringente e propositivo.
Prossimo incontro in calendario il 12 ottobre .
Roma, 28 settembre 2016
Ufficio Stampa Fim Cisl