Bentivogli: “Accordo storico, con la Fiom abbiamo ritrovato l’unità sindacale” – La Stampa
“Accordo storico, con la Fiom abbiamo ritrovato l’unità sindacale”
Bentivogli (Fim): la nostra intesa un esempio per il paese
La Stampa – 27 novembre 2016
di Paolo Baroni
“E’ vero che c’era la necessità di recuperare un terreno di affidabilità e di rapporti anche personali ma quando stanotte Landini mi ha chiamato Laura, col nome della moglie, ho capito che eravamo andati un po’ oltre. E a quel punto gli ho detto:” Maurizio, fermiamoci qui””. Il segretario della Fim Marco Bentivogli reduce da 4 giorni di trattative no stop adesso scherza, ma uno dei risultati importanti che ho portato a casa è anche la ritrovata unità sindacale. “Quello dei metalmeccanici è un contratto storico – spiega – un esempio per tutto il Paese. E’ stata una vertenza durissima, che ci ha fatto toccare con mano l’autenticità della crisi delle relazioni industriali e ci ha fatto comprendere da una parte e dall’altra che non si può più vivere di proroghe e accordicchi? ”.
Come ne siete usciti?
“Con un accordo davvero nuovo, che difende i livelli contrattuali e modifica la struttura del contratto. Non vogliamo insegnare niente a nessuno ma sono certo che questa intesa segna un prima e un dopo quantomeno per i metalmeccanici: d’ora in poi sia contratti nazionali e contratti aziendali si faranno in modo diverso”.
E con la Fiom come è andata?
“Per me questo è un altro risultato importante se si considera che dal punto di vista dei rapporti tra metalmeccanici i due che se le davano di più eravamo io e Landini e prima ancora Rinaldini con Farina. Come abbiamo costruito le soluzioni? Facendo leva sul rapporto personale come facevano i nostri predecessori di tanti tanti anni fa. La cosa più forte credo sia stato ricostruire un terreno unitario, non andando all’indietro come si fa spesso per costruire le piattaforme, ma guardando avanti”.
Sicuro di esserci riuscito?
“Certamente. Alla fine i nostri sforzi hanno prodotto un accordo che non solo cambia la struttura contrattuale ma introduce un nuovo meccanismo di calcolo degli aumenti. E poi, con Metàsalute, si costruisce il più grande fondo sanitario integrativo di natura negoziale probabilmente d’Europa, si rafforza la previdenza complementare e si punta su altri pezzi di welfare innovativo. Ma soprattutto viene introdotto diritto soggettivo alla formazione per tutti che ci consentirà veramente di preparare la vigilia della quarta rivoluzione industriale. Lo ripeto: è davvero un contratto storico”.
Un esempio per tutto il Paese, soprattutto se si guarda alle risse della campagna referendaria…
“Di fronte ad una vertenza così dura non serve autocertificare le proprie capacità ma occorre dimostrare di saper fare delle cose anche con le persone che sono più distanti da noi. E questo è quello che manca in questo Paese, dove si esaltano solo i contrasti e le cose che dividono”.