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TECHNO SKY: in attesa del piatto forte, lo spezzatino

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Comunicato sindacale 

In attesa del piatto FORTE… lo spezzatino in salsa TECHNO SKY

Mentre si sta tentando, con fatica e con alterne fortune, di procedere alla parificazione dei trattamenti del CCNL metalmeccanico con quello del trasporto aereo settore ATM, al fine di rendere effettivamente praticabile una eventuale futura integrazione di Techno Sky in Enav, da tempo la controllante Enav e l’Azienda Techno Sky, stanno procedendo sistematicamente alla soppressione di funzioni di supporto e staff in Techno Sky con distacco presso Enav del relativo personale.

In Techno Sky sono state soppresse già da tempo, le funzioni di auditing, qualità–procedure e commerciale, che sono confluite in ENAV. A vantaggio di chi??

È un fatto singolare in termini di rapporti contrattuali, di responsabilità e autonomia industriale e professionale; alcune domande dovrebbero trovare risposta; una per tutte: qual è il vantaggio industriale per la società Techno Sky? A questa domanda l’Azienda rifiuta sistematicamente di dare risposta alle Organizzazioni Sindacali; perché? […].

Un rischio evidente è che Techno Sky diventi un “serbatoio” di “recupero costi” con la conseguente compromissione della sua identità industriale. L’attuale comportamento aziendale appare infatti orientato verso l’obiettivo di rendere Techno Sky un reparto di manutentori, dedicati ad una infrastruttura tecnologica sempre più evoluta, leggera e remotizzabile[…].”

Denunciavamo questo 4 anni fa (oggi anche le funzioni IT sono state conferite ad ENAV con analogo meccanismo, il personale distaccato e le future attività di supporto informatico di Techno Sky saranno affidate “in service” ad ENAV con inevitabili aumenti di costi sulla Techno Sky), auspicando al contempo la realizzazione di un “buon integrativo” aziendale e un rafforzamento delle competenze dei lavoratori di Techno Sky (attraverso la definizione di opportuni piani di Formazione) per far fronte a questo scenario in evoluzione.

L’integrativo è stato fatto ed, anzi, sarà necessario procedere al suo rinnovo, ma il processo che sta mutando pelle a Techno Sky è ancora in svolgimento e, ancora, il tavolo sindacale è tenuto fuori dalla porta. Oggi come allora, ci domandiamo il perché, a chi questo comportamento possa giovare.

Ci giunge la notizia che in Sicilia per far fronte alla crisi determinatasi dalla chiusura di un sito e dalla riduzione dei turni di sorveglianza, al fine di evitare trasferimenti di personale, sia stata avanzata dall’azienda una proposta ad alcuni lavoratori di un cambiamento di categoria (con demansionamento, quindi, seppur con il mantenimento dei livelli retributivi), con conseguente ricollocazione su attività AVL o altre (cd. Global Service) a più basso contenuto professionale.

La FIM CISL esprime un giudizio fortemente negativo su questa operazione e assoluta contrarietà a che si proceda con il demansionamento dei lavoratori di Techno Sky. Tale operazione porrebbe, inoltre, un pericoloso precedente anche in vista dell’apertura del confronto sulla parificazione dei trattamenti, tema sul quale vogliamo poterci confrontare senza “dati di fatto” precostituiti. La FIM CISL continuerà a chiedere un tavolo effettivo di confronto sul processo di parificazione e sul processo di trasformazione di Techno Sky. Anche per questo ci opponiamo alle proposte di demansionamento, così come formulate: non vogliamo che si determini una “armonizzazione di fatto” (e al ribasso) con il CCNL del trasporto aereo senza un appropriato tavolo di confronto. E’ questo un tavolo che stenta a decollare, anzi che non riesce neanche ad avviare i motori. Anche oggi non vogliamo che si crei una divisione tra lavoratori di Techno Sky e non vogliamo che questa operazione di parificazione tra i due CCNL possa impattare negativamente anche sul loro futuro professionale.Tale tavolo deve tenere conto, come detto, anche del processo di trasformazione del profilo industriale di Techno Sky che rischierebbe di diventare esclusivamente fornitore di servizi di manutenzione, pronta ad essere collocata sul mercato con rischio di ulteriori interventi sui trattamenti economici e normativi dei lavoratori rimasti.

Roma, 17 gennaio 2017

Fim Cisl Nazionale

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