TECNOWIND deve avere futuro! Subito tavolo a MISE
Comunicato Sindacale
TECNOWIND DEVE AVERE UN FUTURO !
Subito il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico
Le lavoratrici ed i lavoratori Tecnowind da troppo tempo attendono una soluzione industriale definitiva alla loro precaria situazione che rischia di trasformarsi in tragica agonia.
Tecnowind è un’azienda sana sul versante industriale: è il primo produttore europeo di cappe da cucina indipendente, tra i leader internazionali per la produzione di piani cottura in vetroceramica elettrici domestici e opera da oltre 30 anni in questo settore. Problemi di carattere finanziario l’hanno portata ad una crisi gestionale che rischia di farla scomparire dal mercato mettendo sul lastrico quasi 600 famiglie tra dipendenti diretti e dell’ indotto.
Da troppo tempo si cerca una soluzione per far ripartire l’impresa ma mesi di trattative con molteplici soggetti anche industriali, non hanno prodotto soluzioni definitive di messa in sicurezza dell’azienda nell’assoluta assenza di informazioni reali sulle motivazioni per cui le trattative non siano andate a buon fine.
Oggi la speranza resta appesa all’interesse non vincolante di un ulteriore soggetto ma il pool di banche coinvolte ed interessate a sostenere la società per consentirne la ripartenza, ormai da mesi sembra aver chiuso le linee di finanziamento impedendo di fatto la prosecuzione dell’attività industriale e soprattutto portando al mancato pagamento delle retribuzioni dei lavoratori.
Ancora una volta incapacità manageriali e regole finanziarie applicate in modo rigoroso al mondo del lavoro ma con pesi e misure diverse da quelli con cui alcuni degli stessi istituti di credito hanno misurato loro stessi – come dimostrano le cronache degli ultimi mesi-, rischiano di far pagare all’economia reale, fatta di persone vere e vive che lavorano, prezzi che non sono richiesti a chi invece ha falcidiato il sistema dell’industria e del credito scaricando i costi sui lavoratori.
E assolutamente inderogabile l’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni locali, del CDA attuale, delle banche e del Ministero dello Sviluppo Economico, per impedire la chiusura di Tecnowind e costruire nel territorio fabrianese, massacrato dalla crisi che negli ultimi anni ha colpito in particolare il settore dell’elettrodomestico.
Non è possibile pensare che a pochi giorni dall’importante accordo ministeriale fortemente voluto da tutte le parti sociali, che riapre e fa ripartire investimenti e produzioni nel sito ex Indesit di Teverola (Caserta) dove venivano prodotti proprio elettrodomestici, si debba assistere all’agonia e al rischio di chiusura di un’azienda che metterebbe sul lastrico un territorio e centinaia di famiglie.
La FIM CISL Nazionale è impegnata a riattivare il tavolo di crisi già aperto al Ministero dello Sviluppo Economico al quale chiediamo, assieme ai lavoratori e al sindacato di richiamare alla responsabilità sociale l’impresa, gli istituti di credito oltre che ad un impegno straordinario le istituzioni locali per dare un futuro operoso a questo territorio impedendo l’ennesimo scempio del territorio fabrianese.
Roma, 8 marzo 2017
Fim Cisl Nazionale