BENTIVOGLI: L’addio ai voucher? Ha vinto l’ipocrisia Cgil
“L’addio ai voucher? Ha vinto l’ipocrisia Cgil”
Intervista a Marco Bentivogli QN 19 marzo 2017
di Alessia Gozzi
“UNA VITTORIA di retroguardia per la Cgil, un boomerang politico per il Pd e un regalo agli evasori”. Marco Bentivogli, segretario generale Fim-Cisl, è furioso.
La Cgil canta vittoria.
“Non c’è da esultare tanto quando si ferma qualcosa, è una vittoria dell’ipocrisia, una battaglia salva coscienza di alcuni sindacalisti e di parte della sinistra attaccata ad alcuni totem”.
Il governo, pur di evitare il referendum, ha fatto tabula rasa, sebbene la Cgil e Uil fossero per mantenere i voucher. Ha vinto la paura?
“La mossa per smantellare il referendum è un boomerang politico per il Pd e per Renzi: si dimostra che vince chi frena”
Per Gentiloni una campagna ideologica avrebbe spaccato di nuovo l’Italia…
“E’ una preoccupazione di buon senso, ma si è rinunciato a fare battaglia coraggiosa perché è mancato il radicamento tra i tanti italiani che vogliono il cambiamento, inascoltati per qualche selfie con le élite di fantomatici innovatori. Non ci si può adagiare sulle stesse logiche dei populisti. Alla sinistra ricordo che gli abusi sui voucher sono nati dall’ampliamento fatto nel 2012 dal governo Monti, sostenuto di Bersani”.
Il risultato, intanto, è che il lavoro nero aumenterà.
“Senza voucher 375 milioni di entrate contributive finiranno nel sommerso. Portare i lavoratori verso il nero non è una battaglia di sinistra, né si può abolire tutto ciò per cui si verificano abusi”.
La Cgil propone il contratto di lavoro subordinato occasionale: cosa ne pensa?
“Una famiglia che usa la baby sitter due ore a settimana non lo farà mai. E’ da folli, o mascalzoni, pensare che i lavoretti vengano ricondotti a lavoro subordinato”.