Jabil, FIM: non accettiamo un piano che prevede esuberi
Comunicato Stampa
Dichiarazione del coordinatore nazionale Giuseppe Ricci e del Segretario Fim Cisl Caserta Lanzetta Nicodemo
Jabil: non accettiamo un piano che prevede esuberi.
Servono soluzioni per preservare e rilanciare l’occupazione
Si è appena concluso presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro su Jabil rappresenta dal dott. Cillo Clemente e il dott. Salvatore Illiano, il sindaco di Marcianise (Caserta) Velardi, l’assessore allo sviluppo della regione Capania Lepore e Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali insieme alle Rsu Jabil.
Nell’incontro ci è stato illustrato il Piano industriale che è paria a 6.5 milioni di euro di investimenti complessivi, di cui, già 2.4 milioni sono stati spesi nel corso del 2017.
Il piano industriale illustratoci, prevede la realizzazione di una smart-factory necessaria all’implementazione, sviluppo e produzione di nuovi prodotti e nuove tecnologie e un piano di allargamento per la ricerca di nuovi clienti.
Prevista per il 5 dicembre prossimo, l’inaugurazione del centro di eccellenza, sarà l’unico in Europa, della multinazionale americana di componentistica elettronica.
Il piano secondo quanto detto dall’azienda include un taglio per ristrutturazione di oltre 250 lavoratori su 850 dipendenti. Come Fim rigettiamo l’ipotesi di un piano che prevede licenziamenti. Crediamo che questa strada non sia percorribile e che anzi vada intrapreso un percorso di rilancio dell’occupazionale. Per questo ci rendiamo disponibili ad un percorso che preveda una riconversione dei lavoratori attraverso nuovi investimenti nella formazione oltre all’utilizzo di strumenti degli ammortizzatori sociali non traumatici.
Bisogna ricercare insieme, come fatto per altre vertenze di questo territorio, pensiamo alla Whirlpool, soluzioni che prevedano investimenti sia sull’ammodernamento degli impianti e nuove produzioni, anche il rilancio dell’occupazione e delle professionalità. E’ inaccettabile, in un territorio falcidiato dalla crisi come quello casertano pensare di lasciare oltre 250 famiglie senza lavoro. Le fabbriche in questo territorio rappresentano non solo lavoro, ma un presidio di legalità. Bisogna che tutti: dai vertici dell’azienda al Ministero passando per la politica territoriale e regionale si facciano carico insieme a noi di trovare una soluzione che ci impegnano tutti ad evitare licenziamenti.
Roma, 5 ottobre 2017
Ufficio Stampa Fim Cisl