IndustriALL definisce le sue strategie per Industry 4.0
Oltre 100 partecipanti, provenienti da 60 sindacati nazionali affiliati in 40 diversi paesi di tutti i continenti, si sono riuniti a Ginevra, in Svizzera, dal 26 al 27 ottobre per la Conferenza mondiale sul tema:
“Industry 4.0: implicazioni per i sindacati e la politica industriale sostenibile”. (1)
I partecipanti alla conferenza hanno ascoltato un’ampio numero di interventi sia di esperti, sia di rappresentanti dei sindacati affiliati a IndustriALL Global Union, su come Industry 4.0 e la digitalizzazione stanno interessando i lavoratori nei diversi paesi e settori e hanno definito un piano d’azione con il quale affrontare le sfide future.
“Il cambiamento industriale non è nuovo, ma il ritmo del cambiamento con Industry 4.0 è senza precedenti”, ha detto in apertura il segretario generale di IndustriALL, Valter Sanches. “I nostri settori stanno cambiando e noi dobbiamo adattarci”.
Il futuro della produzione e del lavoro, come l’impatto di Industry 4.0 sulla società in generale, sono stati i temi chiave della “densa e articolata” discussione sviluppatasi nei 7 panel (e tra i relatori e i partecipanti) con i quali è stata organizzata la conferenza. (2)
“Non può essere lasciato ai più ricchi il compito di raccogliere i vantaggi di Industry 4.0”, ha dichiarato Brian Kohler, direttore di IndustriALL per la salute e sicurezza sul lavoro e per la sostenibilità. “La forza trainante di Industry 4.0 è ridurre i costi, ciò significa che i posti di lavoro saranno a rischio. Se non avremo un posto a tavola, saremo sul menu”, ha detto Kohler sottolineando la necessità che i sindacati siano coinvolti nel processo decisionale per definire una politica industriale sostenibile.
“Anche il lavoratore più sfruttato non può competere con un robot”, ha ammonito Kohler, aggiungendo che le donne sono particolarmente vulnerabili, perché molti posti di lavoro occupati da donne sono precari e low cost. (3)
Francisco Betti del World Economic Forum ha detto che gli 850 milioni di posti di lavoro in produzione in tutto il mondo devono essere salvaguardati. Ha aggiunto che la maggior parte delle aziende non riesce ad attuare con successo la digitalizzazione perché i lavoratori non sono coinvolti sin dalle prime fasi del cambiamento tecnologico e organizzativo.
Sharan Burrow, segretario generale della Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC), ha sottolineato la necessità di una solidarietà tra i settori industriali di fronte a Industry 4.0. Ha anche chiesto una “transizione giusta” per i lavoratori, dicendo che le aziende devono essere considerate responsabili sia dei lavoratori, sia dei loro impatti sulla società in generale. “Le imprese per operare dovrebbero avere una licenza sociale – per garantire che paghino le tasse, che provvedano a un impiego sicuro e contribuiscano ai sistemi di protezione sociale”.
Tra le relazioni principali alla conferenza quella di Deborah Greenfield, vice direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). “L’ottimismo sta nella nostra capacità di sviluppare politiche per il futuro del lavoro”, ha sostenuto la Greenfield. Proseguendo il suo lungo, ma apprezzatissimo intervento ha descritto gli sviluppi positivi negli ultimi decenni su scala globale. Come la riduzione del tasso di povertà estrema, la crescita delle donne nella forza lavoro e una migliore ratifica delle convenzioni dell’OIL. Tuttavia la Greenfield ha sottolineato – sulla base di dati inconfutabili – come i guadagni derivanti dalla crescita di produttività stiano andando (da trentanni a questa parte) tutti ai profitti e agli investimenti a breve termine (essenzialmente speculazioni finanziarie). In pratica di questa crescita della produttività, derivante principalmente dalle innovazioni tecnologiche e dalla digitalizzazione, non ne stanno beneficiando i lavoratori. Infatti, cresce sempre più la forbice tra l’indice di produttività e l’indice dei salari reali.
Wolfgang Lemb, del sindacato tedesco IG Metall, nella sua relazione, ha affermato che “Industry 4.0 ha bisogno del Lavoro 4.0 con un diritto di accesso all’istruzione e all’apprendimento permanente. […] Solo una forza lavoro qualificata sarà in grado di reagire ai cambiamenti dei mercati”. Inoltre, Lemb ha detto che una più consistente adesione ai Sindacati è una pre-condizione fondamentale per affrontare le sfide del futuro.
Alla fine dei due giorni, dopo una fruttuosa discussione di merito (4), i partecipanti hanno approvato il piano d’azione di IndustriALL (5), che richiede “un futuro di lavoro che abbracci gli impatti positivi che Industry 4.0 può portare per tutta la società, assicurando però che i lavoratori non siano lasciati a pagare i debiti sociali delle imprese, con i Governi che non vogliono accompagnare questa transizione con misure di responsabilità sociale” verso i lavoratori, le loro famiglie e le loro comunità locali.
Gli obiettivi (in breve) inclusi nel piano d’azione di IndustriALL Global Union sono:
➤ Sensibilizzare i sindacati affiliati, rafforzando le loro capacità, affinché promuovino gli obiettivi di una politica industriale sostenibile portati avanti da IndustriALL ➤ Organizzare i giovani lavoratori, le donne e i lavoratori precari
➤ Garantire che gli Accordi Quadro Globali (GFAs) affrontino e indirizzino le opportunità e le sfide di Industry 4.0
➤ Formulare e implementare un programma di Transizione Giusta per essere parte di qualsiasi discussione con i Governi e le aziende
➤ Assicurare i diritti dei lavoratori all’informazione e consultazione, alla formazione e a livelli definiti di privacy sul posto di lavoro e a casa
➤ Promuovere una prospettiva di genere sullo sviluppo delle politiche su Industry 4.0
➤ Dare voce ai lavoratori nelle discussioni su Industry 4.0 ai diversi livelli: globale, regionale, nazionale e aziendale
A cura dell’Ufficio Internazionale FIM-CISL
note e allegati:
(1) Per la FIM-CISL nazionale hanno partecipato alla Conferenza di Ginevra, Gianni Alioti e Ilaria Armaroli
(2) AGENDA – IndustriALL Global Union’s World Conference on Industry 4.0
(3) Integrated_Industry 4.0_Paper_clean_5_17.10.2017
(4) Intervento di Ilaria Armaroli per la FIM-CISL nazionale 1027_1400_ARMAROLI
(5) action_plan_-_industry_4.0_world_conference_-_26-27_october_2017_en_3
Ricordando Nelson Mandela e la sua frase “Nessuno è libero finché l’ultimo non sarà libero”
Solidarietà con il sindacato dell’energia del Marocco SNIPGN-CDT