Bentivogli: gravi rischi per l’occupazione – Avvenire 30 novembre 2017
Bentivogli: gravi rischi per l’occupazione
di Maurizio Carrucci – 30 novembre 2017
Intervista a: Marco Bentivogli, Segretario Generale Fim Cisl
“C’è il rischio che la cassa integrazione straordinaria venga estesa: oggi coinvolge 3 mila lavoratori dell’Ilva di Taranto su 10.200. Ancora più grave sarebbe lo spegnimento degli altiforni”. Il Segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, è preoccupato dopo che il governatore della Puglia Michele Emiliano ha scelto di ricorrere al Tar.
Come giudica questa decisione?
Irresponsabile. Affidare al Tar il proprio disappunto per essere in un tavolo parallelo a quello con il sindacato è infantile.
Si spieghi…
Non si può trascinare una vicenda in cui è in ballo il risanamento ambientale e la difesa di migliaia di posti di lavoro a capricci per la propria visibilità politica. La Regione Puglia ha tante possibilità e responsabilità da esercitare per dare il proprio contributo positivo. Ora ha deciso di buttare la palla in tribuna a danno di ambiente, occupazione e sviluppo. Invece prenda esempio dalle altre quattro Regioni coinvolte che hanno ben accolto la loro partecipazione al tavolo istituzionale. Inoltre, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri anticipa le prescrizioni dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale, sottoscritta proprio da Regione Puglia e Comune di Taranto, e le finanzia.
Cosa succederà ora?
Il tavolo si è interrotto. L’atteggiamento di Emiliano non ha fatto altro che allungare i tempi per l’ambientalizzazione del territorio e ha fatto saltare il negoziato, con tutti i passi avanti che aveva prodotto come l’accelerazione degli investimenti ambientali, tra cui la copertura dei parchi minerari, che dovrebbe partire a gennaio. Adeguare la fabbrica in fretta dovrebbe essere un obiettivo comune. Ricorrere al Tar significa rinviare l’attuazione delle prescrizioni Aia, compresa la copertura dei parchi minerari.
Devono preoccuparsi i lavoratori?
Questa scelta del governatore penalizza oltremodo tutti quei lavoratori, dei tubifici e non solo, lasciati a casa e gravati dal peso degli ammortizzatori sociali. Inoltre ricorrere al Tar è una manifestazione di incapacità di governo che instrada una vicenda così drammatica verso lo stesso triste epilogo che ebbe Bagnoli.
Come si può uscire da questa situazione?
I lavoratori non possono diventare ostaggio di questo atteggiamento del governatore, che ha deciso di puntare i riflettori su di sé e non sulla risoluzione dei problemi dell’Ilva. Mi auguro che le istituzioni assumano un atteggiamento più responsabile. Regione Puglia e Comune di Taranto devono recuperare le inadempienze e i ritardi registrati finora anche sulla sorveglianza sanitaria e sulla tempistica per le autorizzazioni per le opere ambientali.