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BENTIVOGLI: QUELLA LOTTA CONTRO LA ROBOT-FOBIA – L’Economia 16 luglio 2018

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BENTIVOGLI: QUELLA LOTTA CONTRO LA ROBOT-FOBIA

L’Economia – Corriere della Sera 16 luglio 2018

di Edoardo Segantini

 

Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, è una figura atipica di sindacalista. Viene dall’organizzazione, quella dei metalmeccanici, che più si è battuta per l’unità sindacale: ma passando attraverso divisioni laceranti, come quella che si è consumata alla Fiat.

Del resto chi ha vissuto durante le “lotte” tra gli anni ’60 e 70’ a Milano, ricorda gli aspri sarcasmi verbali, quando alla Fiom-Cgil che diceva “Fèm fùm, sèm Fiom” (Facciamo fumo, ovvero facciamo scintille, siamo la Fiom), la Fim-Cisl rispondeva “Sèm fùm, sèm Fiom” (Siamo fumo, ci chiamiamo Fiom). Quarantotto anni, cattolico, nato in Veneto, Bentivogli è stato definito dal Foglio “l’antipopulista”. Diversamente da altri leader, non usa cambiare spartito a seconda della platea. Intervenendo recentemente a un convegno dell’Assolombarda, ha detto che, insieme all’antagonista sindacale, “deve andare in soffitta anche l’antagonista padronale”.

E ha aggiunto che serve una contrattazione aziendale di filiera, capace di coinvolgere anche le piccole imprese. Ma è sul tema tecnologia-occupazione che Bentivogli si sta smarcando più nettamente dal tecno-disfattismo dominante.

Secondo il capo della Fim, il ciclo di innovazioni chiamato Industria 4.0 è un’occasione per riportare la manifattura al centro del sistema e il lavoro umano al centro dell’impresa. In proposito, hanno colpito certi suoi interventi contro la robot-fobia, quando ha ricordato che in Giappone e Corea del Sud, due tra i Paesi più robotizzati del mondo, diminuiscono le mansioni ripetitive e aumentano quelle “cognitive”, a più alto valore. Bentivogli ha sostenuto senza ambiguità il Piano Calenda sull’Industria 4.0 Tanto da far pensare alcuni che ben presto si darà alla politica, magari nel Fronte dell’ex ministro dello Sviluppo. Ma lui replica di essere già molto impegnato nel suo mestiere. E’ convinto che, per essere all’altezza della rivoluzione tecnologica in corso, anche il sindacato debba diventare 4.0 E poi la tuta del sindacalista gli lascia molto più spazio della grisaglia del politico.

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