FCA CNHI FERRARI È PARTITA LA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO.
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PROSSIMI INCONTRI IL 13, 17 E 18 DICEMBRE IL 29 E 30 NOVEMBRE
IL CONFRONTO SUI PIANI INDUSTRIALI.
Nella mattinata di martedì 27 novembre 2018 presso Unione Industriali di Torino, si sono incontrate per il primo giorno di trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro le delegazioni delle direzioni di FCA-CNHI-FERRARI e di Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr.
Nell’incontro abbiamo illustrato le richieste che nei giorni scorsi hanno avuto l’approvazione di oltre il 98% dei delegati sindacali, in rappresentanza degli oltre 80.100 dipendenti degli stabilimenti italiani. Si è aperta così la fase di negoziazione che caratterizzerà nei prossimi mesi il confronto sindacale nelle realtà di FCA CNHI e FERRARI. La piattaforma unitaria s’inserisce dentro il modello di relazioni sindacali, improntato sulla partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze, che ha caratterizzato gli accordi nel mondo Fiat, ora FCA CNHI e FERRARI, dal 2011 ad oggi che ha consentito di salvare l’occupazione e uno dei patrimoni industriali più importanti per il nostro paese.
Il rinnovo del 2015 ha rappresentato un elemento di svolta del contratto nato nel 2012 con il Contratto collettivo Specifico di Lavoro, si è introdotto un nuovo sistema salariale che ha consentito nei tre anni di vigenza contrattuale un’erogazione media per i lavoratori di FCA di € 4.279 e per CNHI 3.408 €.
Le richieste avanzate per il suo rinnovo sono molto ambiziose e innovative su tutti i temi.
A partire da quello salariale con la conferma del sistema premiante introdotto nell’ultimo contratto, a cui si affianca la nuova richiesta di un incremento salariale del 10% del valore complessivo della paga base, mensilmente pari a circa 175,30 euro nei 4 anni sul 3°gruppo 1° fascia.
A seguire ci sono le richieste di miglioramento delle tutele sulla sanità e previdenza integrativa per i lavoratori e le loro famiglie, con un incremento del contributo aziendale. Sulla sanità integrativa l’obiettivo è di incrementare la quota annua versata dall’azienda attualmente pari a 124 € (2/3 della quota complessiva di 186 €), e ridurre proporzionalmente quella a carico lavoratore. Sul fondo previdenziale è alzare la contribuzione aziendale dal 1,7% al 2,2% della paga base.
L’innovazione tocca poi i temi della professionalità, del Diritto allo Studio e della formazione continua, da estendere alla totalità dei lavoratori, indispensabili per il rafforzamento delle competenze e del suo riconoscimento economico. Sull’orario di lavoro si punta a migliorare la gestione dei tempi di conciliazione vita e lavoro migliorando l’uso dei permessi retribuiti (PAR ad ore), flessibilità oraria, introduzione della banca ore, dello smart working, delle ferie solidali, aumento del part-time oltre a prevedere aumenti economici su alcune turnistiche, indennità sui festivi e sugli straordinari e recuperi.
Sull’inquadramento professionale si chiede la verifica del sistema sperimentale a fasce adottato per i nuovi assunti, definendone gli aspetti delle nuove professionalità e competenze trasversali richiesta dal cambiamento in atto con industry4.0. Uno spazio importante hanno poi i temi relativi al rafforzamento delle relazioni industriali, il sistema delle Commissioni aziendali di partecipazione e un miglioramento del sistema di gestione del conflitto con le procedure di raffreddamento. Un capitolo specifico poi è assegnato al tema della salute sicurezza, volto a rafforzare le azioni di prevenzione attraverso una formazione specifica su RLS e lavoratori, istituendo anche la giornata sulla sicurezza.
Da parte aziendale ha valutato positivamente l’impostazione della piattaforma dentro il solco del sistema di relazioni sindacali adottato dalle parti, in particolare ha sottolineato di apprezzare gli aspetti relativi all’innovazione contrattuale, alla formazione professionale, all’inquadramento e ai temi legati al cambiamento in corso nell’industria 4.0. Nello stesso tempo ha giudicato la piattaforma molto ambiziosa soprattutto nelle richieste avanzate che hanno un impatto di natura economica, evidenziando inoltre la necessità di affrontare il tema dell’assenteismo. Da parte aziendale si è data una disponibilità ad iniziare da subito un negoziato.
Consideriamo positivo la disponibilità aziendale ad iniziare immediatamente un confronto negoziale, naturalmente per dare una valutazione nel merito bisognerà attendere le prime risposte concrete di dettaglio alle nostre richieste. L’obiettivo che ci poniamo è rinnovare il contratto bene e in tempi brevi. È certamente un buon inizio l’aver stabilito già tre incontri di trattativa per il 13,17 e 18 dicembre.
Nella giornata di giovedì 29 novembre e venerdì 30 novembre 2018, i nuovi vertici di FCA e CNHI incontreranno i vertici sindacali di FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, AQCFR E UGLM. Al centro degli incontri le strategie industriali dei gruppi sugli stabilimenti italiani.
In particolare con FCA avrà al centro la partenza degli investimenti del piano industriale 2018-2022 e le allocazioni dei nuovi prodotti. Il dato della produzione nel 2018 è in flessione rispetto all’anno precedente per la prima volta dopo 5 anni di continua crescita e anche l’uso di ammortizzatori sociali sta riprendendo negli ultimi mesi dopo anni di continuo calo. Le maggiori priorità riguardano la partenza degli investimenti negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, del Polo Produttivo di Torino con Grugliasco e Mirafiori, di Melfi e poi a seguire in tutte le altre realtà da Modena a Cassino.
Ci aspettiamo una conferma delle decisioni assunte nel piano su modelli, con il rafforzamento dei marchi Jeep, Maserati, Alfa Romeo e Fiat, sulle motorizzazioni, ma soprattutto chiediamo che gli investimenti partano immediatamente per invertire la flessione degli ultimi mesi e soprattutto per raggiungere l’obiettivo della piena occupazione.
Per CNHI invece sarà importante analizzare le strategie del gruppo e gli investimenti negli stabilimenti italiani dei settori dell’agricolo, del movimento terra e dei veicoli commerciali. Da preoccupazione la situazione di difficoltà che sta attraversando nell’ultimo periodo il settore di Iveco Defence, come organizzazioni sindacali abbiamo recentemente richiesto uno specifico incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per capire meglio le scelte che il governo italiano sta attuando per evitare impatti negativi sul fronte occupazionale. Torino, 27 novembre 2018