Franco Tosi, BENTIVOGLI: quanto accaduto 75 anni fa ci sproni a non sottovalutare mai l’odio verso chiunque
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli
F.TOSI, BENTIVOGLI: quanto accaduto 75 anni fa
ci sproni a non sottovalutare mai l’odio verso chiunque
Sarà il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli a tenere l’orazione ufficiale in memoria degli operai della Franco Tosi di Legnano deportati dai nazi-fascisti nel campo di sterminio di Mauthausen 75 anni fa.
L’iniziativa (il programma è in allegato) si terrà, a partire dalle 9.30, presso il Magazzino Centrale dell’azienda metalmeccanica (ingresso da piazza Monumento 12).
Saranno presenti, fra gli altri, il segretario generale della Cisl milanese Carlo Gerla, e il responsabile della Zona Legnano-Magenta, Beppe Oliva.
“Sono passati 75 anni da quel 5 gennaio del 1944, quando le SS del generale Zimmermann, chiamate dai fascisti, intervennero nel piazzale della fabbrica di Legnano in cui erano adunati i lavoratori in attesa di avere risposte sulla loro vertenza, minacciando con le mitragliatrici e poi arrestando una sessantina di lavoratori, naturalmente scelti tra i più attivi sindacalmente e sospettati di antifascismo. Dopo che furono portati a San Vittore, vennero prelevati nove di loro e deportati nel famigerato lager austriaco di Mauthausen. Solo in due sopravvissero. Più tardi, due anni dopo, uno dei due si tolse la vita.
Ricordare la tragica vicenda dei lavoratori della Franco Tosi di Legnano non è solo un doveroso omaggio a questi martiri e ai tanti che in quegli anni bui persero la vita per la libertà, ma è anche un momento utile a risvegliare e a rendere vigile la coscienza di tutti.
Credo che questa commemorazione mai come quest’anno abbia un’importanza fondamentale. Perché mai come quest’anno le coscienze sembrano gravate da un torpore politico e ideale allarmante: il discorso antifascista oggi – purtroppo – suona molto meno retorico di qualche tempo fa. Ciò non significa proporre un facile e in definitiva fuorviante parallelo tra epoche storiche diverse. La storia non si ripete mai identica a se stessa. I lavoratori della Franco Tosi caddero vittima di una delle guerre più feroci che hanno funestato la storia dell’umanità. La libertà prima e la vita poi furono tolte loro dalle forze che quella barbarie avevano scatenato perché la violenza su larga scala era il principale, forse l’unico, strumento di lotta politica che conoscevano.
Non ci sono oggi vagoni piombati in partenza dalle nostre stazioni verso i lager nazisti. Ma questo non significa che la libertà non sia a rischio: la libertà si può perdere poco alla volta, quasi senza accorgersene. Il primo passo consiste in una forma di anestetizzazione delle coscienze di cui, purtroppo, non è difficile scorgere i segni. Quando si voltano le spalle al prossimo ridotto allo stremo, quando si rifiuta l’accoglienza a poche decine di esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra, quando si diffonde l’abitudine di tacitare ogni dissenso con insulti rabbiosi, allora sentiamo risuonare dentro di noi voi una voce che ci chiede: “Caino, dov’è tuo fratello” ? Questa voce non cessa mai di farsi sentire, di interpellarci, ma spesso la durezza del nostro cuore ci impedisce di udirla. E’ quel che accadde agli aguzzini dei lavoratori della Franco Tosi e ai loro mandanti. E’ quel che non deve accadere a noi”.
Roma, 10 gennaio 2019
Ufficio Stampa Fim Cisl