Sindacato Fim: 209.418 iscritti e 25.773 aziende sindacalizzate, serve fare una Smart Union
Comunicato stampa
Fim: 209.418 iscritti e 25.773 aziende sindacalizzate 1.150 le nuove aziende sindacalizzate. Crescono le iscrizioni di giovani e immigrati
Al via oggi a Roma, presso lo Spazio Eventi Tirso in via Tirso, 14 – a partire dalle ore 10 la due giorni dell’Assemblea organizzativa nazionale della Fim Cisl chevedrà la partecipazione di oltre 400 delegati provenienti da tutt’Italia.
“Smart Union to Drive Change” questo il titolo della 15° esima Assemblea Organizzativa Nazionale dei metalmeccanici della Cisl.
Durante la relazione d’apertura il Segretario nazionale Valerio D’Alò ha illustrato i dati organizzativi dei metalmeccanici Cisl relativi al quadriennio 2015-2018. Dati che mostrano una Fim in salute, nonostante il periodo di crisi e le tante aziende che in questi 4 anni hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. La Fim protagonista in questi anni delle più grandi vertenze industriali del Paese, molte delle quali stanno riesplodendo proprio in questi ultimi mesi come: l’ex-Ilva, ex-Alcoa, Whirlpool ecc. Un segnale preoccupante – dice D’Alò – di come questo esecutivo non si stia occupando di lavoro e industria. Per questo come metalmeccanici, dopo la grande mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil di Febbraio a Roma e quella del 22 giugno a Reggio Calabria, il 4 giugno scorso ha scioperato in tutt’Italia insieme a Fiom e Uilm per rimettere al centro dell’agenda di governo il lavoro e l’industria.
La forza pulsante della Fim – dice il segretario organizzativo – è data da un’organizzazione forte e capillare in tutte le aziende del territorio nazionale con 6.885 delegati, (di questi 921 sono donne e 5.964 uomini) e una struttura di 395 operatori sindacali nel territorio ( di cui 94 donne e 301 uomini). Rispetto al 2015 raddoppiano gli operatori e dirigenti sotto i 35 anni, segno di un rinnovamento costate che continua.
Il lavoro della nostra gente ha fatto si che la Fim continuasse in questi anni a rappresentare 209.418 iscritti (a dicembre 2018 ), con 25.773 aziende sindacalizzate. Positiva la crescita delle donne metalmeccaniche iscritte alla Fim che rappresenta il 17.14%, come pure quello degli iscritti di nazionalità straniera, che si attesta a 14.99% del totale.
Dati, che secondo il Segretario nazionale – dimostrano la sempre più massiccia e diffusa rappresentanza della Fim nelle aziende metalmeccaniche del Paese che se sommato alle 1.150 nuove imprese sindacalizzate, rispetto al 2017 , mostra la buona salute e la dinamicità della Fim.
Dal 2016 a giugno 2019 sono state rinnovate le RSU in 2.303 aziende ottenendo 113.758 voti che hanno portato all’elezione di 4.294 RSU.
La Fim da sempre attenta alla formazione dei suoi dirigenti e delegati, è l’unica categoria delle confederazioni ad avere una scuola di Formazione sindacale nazionale ad Amelia: “Il Romitorio” ha in questi quattro anni formato oltre 2.000 tra dirigenti e delegati con oltre 8.812 ore di formazione.
Grande attenzione alla comunicazione da parte della Fim Cisl – come ha sottolineato d’Alò – siamo stati tra i primi nel sindacato ad utilizzare in maniera sistematica gli strumenti social e la rete per comunicare con gli iscritti e il mondo esterno. Strumenti che secondo il segretario Fim sono ancor più importanti in questa fase storica dove il sindacato deve tornare ad essere anche soggetto educatore per tenere lontane dalle persone e dai lavoratori le sirene del populismo e della paura per il futuro.
La crescita della Fim ha commentato il segretario generale Marco Bentivogli durante la sua relazione – è frutto del grande lavoro organizzativo e di rinnovamento che tutta la Fim ha fatto in questi anni, mostrando una faccia giovane e combattiva contro lo sconfittismo e la paura per la tecnologia e il futuro. Dire che va tutto male non aiuta a far andare meglio le cose. Il titolo di questa nostra Assemblea Organizzativa : Smart Union to Drive Change, non è solo uno slogan ma la voglia di invertire la rotta, anticipando il cambiamento, bisogna uscire dal ricatto del breve termine e se lo diciamo alla politica lo dobbiamo fare anche noiDobbiamo costruire il nostro modello organizzativo avendo la consapevolezza del campo da gioco, le aziende sono molto più piccole e flessibili, mentre noi continuiamo ad avere un modello organizzativo da anni ’70 è impensabile. Quando parliamo di un Fim Cisl Smart Union vuol dire che dobbiamo pensare ad un sindacato capace di rappresentare nel futuro il cambiamento già in atto oggi. Il lavoro che si va configurando – ha sottolineato il leader della Fim – non sarà né autonomo né subordinato, davanti all’inedito serve capacità di innovazione sul piano contrattuale e organizzativo. Bentivogli, non ha mancato di sottolineare come il vento populista e xenofobo che soffia nel Paese è incompatibile con i valori che sono alla base della nascita del sindacato: la solidarietà, dobbiamo tornare a essere un sindacato educatore e essere portatori di un messaggio solidaristico che metta da parte la paura e l’odio.
In chiusura il leader Fim ha anche toccato il tema dell’unità sindacale tra i metalmeccanici penso che ci sono ancora molte cose che ci tengono lontani, difficile dialogare con chi ha retaggi storici da Quarta Internazionale, ma non ci tiriamo indietro, l’unità non si fa sui giornali, ma si pratica, ho proposto a Fiom e Uilm di cominciare con una tessera unitaria negli artigiani.
27 giugno 2019
Ufficio Stampa Fim Cisl