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CCNL Confimi: al via il 2 ottobre negoziato per il contratto nazionale della piccola e media industria Metalmeccanica

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Comunicato Stampa

Dichiarazione di Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim Cisl

CCNL Confimi: al via il 2 ottobre negoziato per il contratto nazionale della piccola e media industria Metalmeccanica

Partirà con il primo incontro caledarizzato il 2 ottobre 2019, la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale delle PMI Confimi, tra imprenditori metalmeccanici della piccola Industria di Confimi e Fim e Uilm aprendo ufficialmente la stagione dei rinnovi del settore.

In questo periodo, sono in corso in tutte le aziende metalmeccaniche le assemblee nei luoghi di lavoro per illustrare e approvare le piattaforme delle richieste presentate sia per il contratto di Federmeccanica-Assistal, che per il contratto Confimi Impresa Meccanica.

Rinnovare il contratto nazionale nelle piccole e medie industrie Confimi, rappresenta spesso, l’unico strumento per migliorare le condizioni salariali e normative per i lavoratori, nelle PMI, dove spesso continuiamo a riscontrare molti ostacoli al rinnovo della contrattazione aziendale e territoriale.

La FIM-CISL e la UILM-UIL hanno elaborato la loro piattaforma di richieste per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici delle PMI di Confimi Impresa Meccanica che riguarda oltre 80.000 lavoratori metalmeccanici. Il contratto è scaduto il 31 maggio 2019, abbiamo presentato richieste importanti per il triennio 2019-2022 di incrementi salariali pari all’8% (circa 154€ mese), un irrobustimento della previdenza integrativa con incrementi dal 1,6% al 2%, una tutela maggiore della sanità integrativa con una copertura nazionale, una serie di miglioramenti sugli orari e sulla formazione professionale indispensabile per dare risposte fondamentali sul rafforzamento delle competenze e sul loro riconoscimento poi professionale e salariale.

Per noi resta di fondamentale importanza per queste realtà ottenere l’esigibilità della contrattazione decentrata, sia essa aziendale o territoriale. Non è possibile che la produttività creata in questi anni non venga distribuita ai lavoratori attraverso i premi di risultato.

Per questo chiediamo la certezza della contrattazione aziendale e territoriale e in mancanza, il pagamento comunque di una quota di 700 euro per i lavoratori per la mancata contrattazione.

Nei prossimi giorni si completerà il ciclo di assemblee e la consultazione dei lavoratori sulla piattaforma una volta confermata l’approvazione, si parte il 2 ottobre con il negoziato a Roma.

Roma 23 settembre 2019

Ufficio Stampa Fim Cisl

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