Saeco in vendita, Regione in campo. La Fim: serve un investimento serio
intervista a Marco Bentivogli
di Rosalba Carbutti – Resto del Carlino (Bologna) 31 gennaio 2020
le 130 mila macchine da caffè prodotte l’anno scorso non bastano. Philips vuole vendere Saeco e a Gaggio Montano è già scattata l’allerta. A rischio 280 dipendenti e i sindacati, avvertiti via mail dall’ad Olandese Frans van Houten, hanno convocato un ‘assemblea l’11 febbraio. La Regione non si è fatta attendere: ieri l’assessore uscente alle Attività Produttive Palma Costi ha assicurato che “incontrerà immediatamente i lavoratori e la proprietà che deve dare garanzie di continuità occupazionale”. Marco Bentivogli, numero uno delle tute blu della Cisl, ieri a Bologna per il consiglio generale Fim e per la presentare il suo libro “Fabrica futuro” (Egea, 2019) con Romano Prodi alla Coop Ambasciatori, non nasconde preoccupazione.
L’intervento della regione sbloccherà la situazione?
“E’ un bene che si segnino alcuni punti fermi visto che Philips ha fatto di tutto per impoverire l’azienda e le sue competenze. Ora abbia la decenza di andar via con una certa responsabilità sociale.”.
Che cos si aspetta?
“La Regina Emilia- Romagna in genere non porta tutte le vertenze a Roma, ma prima sonda il terreno in autonomia. Credo quindi che vada seguita questa strada: si deve fare di tutto per trovare un investitore serio.”
Chi potrebbe acquistare ?
“Circolano nomi diversi. Ma spero che a farsi avanti sia qualche imprenditore del settore del bolognese e della montagna”.
Si riferisce a Giovanni Zaccagnini di Caffitaly
”Non è il momento di fare nomi.”
I 280 lavoratori di Gaggio Montano rischiano ?
“Se non ci saranno offerte è molto serio…Ma mi attengo a quel che formalmente ha detto Philips: vendita non chiusura.”
La multinazionale dice che il settore dei piccoli elettrodomestici non è strategico. Saeco va bene, perché cederla.
“Philips si vuole concentrare sul comparto tecnologico per la salute delle persone. Ma, dal 2009, quando ha acquisito Saeco ha investito poco. E se investi poco non puoi pretendere grandi risultati. “
Saeco, comunque è un marchio forte?
“Si. E non dimentichiamo che le macchine del caffè di Saeco sono di alta qualità. Per questo i sindacati ci tengono che il valore di quest’azienda e dei suoi dipendenti venga preservato. Saeco non è morta.”
I sindacati si aspettavano un annuncio di vendita via mail?
“Macché. E stato un fulmine a ciel sereno. Anche se il colosso olandese ci ha abituati a situazioni simili. Venni a Gaggio Montano nel 2015, quando scoppio la crisi. Anche in quel caso Philips ebbe un comportamento inaccettabile”.