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Benaglia: non solo stop ai licenziamenti, investiamo su sviluppo e lavoro

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Corriere della Sera – 14 luglio 2020 – Rita Querzè

Roberto Benaglia è il nuovo segretario generale dei metalmeccanici della Cisl. È stato eletto ieri con 137 voti a favore su 140, e 3 schede bianche. A passargli il testimone è Marco Bentivogli che, a sorpresa, aveva annunciato le dimissioni il 19 giugno scorso. Allora si parlò di tensioni tra il leader uscente e la Cisl di Annamaria Furlan. A vedere l’esito del voto, il nome di Benaglia pare aver ricompattato la categoria. «È stato un passaggio di consegne caratterizzato da un clima positivo, e questo mi ha fatto molto piacere — sottolinea il nuovo segretario —. Con Marco la Fim ha affrontato con coraggio i temi del cambiamento del lavoro. Ora andremo in continuità, portando questi contenuti all’interno della contrattazione».

Il suo primo obiettivo?

«Il mio primo pensiero è fare qualcosa per chi sta perdendo il lavoro, per i giovani alle prese con la precarietà di un contratto a termine».


Il Fmi dice che non si tornerà alla crescita pre-crisi solo nel 2022. Per l’Istat un’azienda su tre rischia.

«Aggiungerei che Unioncamere stima fino a 276 mila posti a rischio da qui al 2021. Dobbiamo prolungare gli ammortizzatori e il blocco dei licenziamenti».

Per il presidente di Federmeccanica Alberto Dal Poz il blocco dei licenziamenti pregiudica la libertà d’impresa.

«L’emergenza del Paese non è finita. E l’emergenza comporta provvedimenti sia a favore dei lavoratori che delle imprese. Il punto è usare il tempo che ci garantiscono misure come la nuova cassa integrazione e i sostegni alla liquidità delle aziende per rilanciare gli investimenti e sostenere l’occupazione».

Una settimana di cassa in più costa circa un miliardo.

«Usiamo l’estate e l’inizio dell’autunno per un confronto diretto tra parti sociali. Con l’obiettivo di individuare cosa serve alle imprese per investire e ai lavoratori per avere occupabilità. D’altra parte è anche interesse delle imprese non perdere competenze»….leggi l’intervista completa del Corsera