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Ex-Ilva, Benaglia averte il governo “La fabbrica si salva se c’è il sindacato”

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Il segretario della Fim-Cisl: “Lavoratori allo stremo”

Intervista a Roberto Benaglia Segretario Generale Fim Cisldi Cesare Bechis – Corriere del Mezzogiorno«Soluzioni per le vecchie e le nuove crisi industriali che, anche in Puglia, vedono coinvolti migliaia di lavoratori». A chiederle al Governo è il neo segretario nazionale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, alla luce delle evidenti difficoltà presenti nel territorio, da tempo tormentato da un forte clima díincertezza.

Lei è il nuovo segretario di Fim-Cisl, che situazione ha trovato in Puglia?

«In Puglia ci sono diverse vertenze in atto e il Sud non può pagare un prezzo doppio nella attuale crisi rispetto ad altre aree del Paese. Quella dellíex Ilva ArcelorMittal rappresenta senza dubbio la più importante, ma ahimè non è líunica. Basti pensare al comparto aeronautico, da Foggia a Lecce con le diverse aziende appaltatrici collegate, presente in tutte le province pugliesi. O allíindotto dellíautomotive con ~la Bosch di Bari; così come c’è da stabilire il futuro dei lavoratori della ex Om; o ~ancora della ex Sofim (oggi Cnh) di Foggia, della Alcar (ex Blutec) e della Cnh Industrial di Lecce. Il Paese ha bisogno di un Sud forte e competitivo, ma servono investimenti in infrastrutture materiali e immateriali che diano una spinta allíinnovazione, dobbiamo trasformare la crisi e i profondi cambiamenti in atto nel mondo del lavoro in uníopportunità di rilancio e occupazione senza lasciare dietro nessuno”.

Della questione ex Ilva cosa pensa?

“Eí senza dubbio la vertenza simbolo del Paese. Tra diretti ArcelorMittal, Ilva in amministrazione straordinaria, indotto e fornitori da lavoro a oltre 20mila. Stiamo parlando del più grande impianto siderurgico europeo, che muove qualcosa come un punto e mezzo di Pil italiano,  rappresenta la spina dorsale della nostra industria manifatturiera , perderla significa rinunciare ad una fetta fondamentale della nostra sovranità industriale. Non possiamo permettercelo, specie dopo aver visto con la pandemia cosa significa dipendere da produzioni altrui. …continua a leggere scarica pdf