Benaglia (Fim-Cisl): “Il Covid non sia un alibi, il nuovo contratto dei metalmeccanici serve al rilancio del Paese”
“La vera trattativa non c’è mai stata: dopo tredici incontri negli ultimi undici mesi, non esiste un solo pezzo di carta dove Federmeccanica abbia scritto una sua proposta”
la Repubblica, 8 ottobre 2020 di MARCO PATUCCHI
ROMA – “Qui non è
questione di autunno caldo…semplicemente vanno create le condizioni
per negoziare e per rinnovare il contratto come si è fatto in altri
settori”. Roberto Benaglia è reduce da una giornata
complicatissima. La trattativa con Federmeccanica per il rinnovo del
contratto degli 1,4 milioni di lavoratori metalmeccanici è saltata,
i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e il blocco degli
straordinari, oggi saranno decise altre iniziative. Con lo sciopero
sullo sfondo. Ma il leader della Fim-Cisl prova a guardare avanti:
“Staremo molto attenti a parlare agli operai in queste ore. Il
momento è delicato, il contratto non si rinnova con uno schiocco di
dita, serve innanzitutto negoziare perché Federmeccanica fin qui non
lo ha fatto. Noi non abbiamo problemi a proseguire il confronto”.
Il
direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, parla di una
trattativa interrotta “inaspettatamente”…
“Guardi,
siamo noi ad avvertire dinamiche impreviste da parte di
Federmeccanica. Quest’estate, a lockdown finito, da parte loro c’era
spirito costruttivo. Un approccio che però è andato via via
scemando. La situazione economica post-Covid non può essere un alibi
per non rinnovare il contratto: i lavoratori hanno bisogno di
certezze proprio perché questo è il momento della ripresa, del
rilancio. E penso che il nuovo contratto sia una garanzia anche per
le aziende: non è che possiamo aspettare il vaccino…Le filiere
metalmeccaniche stanno mostrando una capacità di rilancio per il
Paese, parlo di export e creazione di valore, superiori a quelle
altri settori in difficoltà”.
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