IDS: ACCORDO SU ESODI VOLONTARI INCENTIVATI. ORA È IL MOMENTO DEL PARERE DEI LAVORATORI
Comunicato sindacale
Roma 10 aprile 2021
IDS: ACCORDO SU ESODI VOLONTARI INCENTIVATI
ORA È IL MOMENTO DEL PARERE DEI LAVORATORI
Il 31 marzo u.s. finalmente è stato posto un punto fermo alla ormai annosa vertenza IDS: è stato firmato il contratto preliminare di vendita!
Un punto di svolta per un’azienda che altrimenti, sopravvissuta gli ultimi due mesi grazie all’anticipazione sul prezzo da parte dell’investitore, sarebbe rapidamente giunta alla condizione di insolvenza. Nel preliminare di vendita è definita una clausola sospensiva relativa al ridimensionamento dell’organico del gruppo in 182 dipendenti. Come già noto a tutti da oltre un anno il vero scoglio su cui ha rischiato e rischia di infrangersi la conclusione positiva del processo di vendita è appunto rappresentato dalla impossibilità di tenuta del conto economico gravato da uno sbilanciamento del rapporto costi rispetto alle dimensioni del business; infatti già ai tavoli del novembre 2020 l’Azienda discuteva con le OO.SS. la necessità di effettuare una riduzione del personale, da realizzare con un processo di esodi volontari incentivati esercitabile dal personale di tutti i siti del gruppo. Data la distribuzione sul territorio nazionale del gruppo la trattativa vide direttamente impegnate le rappresentanze nazionali, fu inviata una richiesta di convocazione al Ministero dello Sviluppo Economico – MISE- stante il carattere nazionale della vertenza. Invero un’altra organizzazione sindacale, pur rivestendo nella vertenza il ruolo di rappresentanza nazionale, ritenne opportuno di non richiedere convocazione al MISE, autolimitandosi ad interpretare esclusivamente un ruolo territoriale istituendo un tavolo permanente presso la regione Toscana che, ad oggi, non ha reso nota ancora una proposta di soluzione.
A valle della firma del preliminare, pertanto, l’azienda ha proposto alle OO.SS. di valutare opportunità di definire un accordo per esodo volontario incentivato. La riunione tenuta nella giornata di ieri ha visto l’impegno delle rappresentanze nazionali, territoriali e delle RSU nella trattativa per definire l’assoluta volontarietà dell’eventuale esodo, il valore minimo dell’incentivo di uscita negoziabile, in autonomia o supportato dai propri rappresentanti sindacali, dal singolo lavoratore che volontariamente decidesse di valutare l’opportunità. Oltre al preavviso pagato, all’incentivo minimo di quattro mensilità, per i dipendenti che scegliessero volontariamente di lasciare l’azienda sarà possibile scegliere tra due opzioni:
- l’inserimento in un programma di outplacement della durata di 12 mesi
- la corresponsione di una cifra equivalente al costo di questo
Abbiamo chiesto all’azienda, anche nella sua futura compagine, di impegnarsi, una volta spirato il termine di validità dell’accordo, a non operare ulteriori tagli occupazionali globali e/o locali. Una trattativa complicata che ha visto le organizzazioni firmatarie cancellare la preordinata distribuzione territoriale a garanzia di un reale e trasparente processo di esodo incentivato ispirato esclusivamente dalla volontarietà del singolo lavoratore. Come FIM CISL riteniamo che il risultato prodotto sia il massimo conseguibile nell’attuale contesto da un’organizzazione sindacale che non rinuncia mai a cercare le soluzioni, contrariamente a quanti si indignano, si impegnano e poi gettano la spugna con gran dignità.
Ora è il momento di sentire il parere dei lavoratori. In assemblea spiegheremo nel dettaglio i punti dell’accordo, sarà data risposta alle domande dei lavoratori. L’accordo diventa efficace se, e solo se, la maggioranza dei lavoratori del gruppo esprimerà il proprio consenso votando al successivo referendum di approvazione. Come FIM CISL riteniamo che, nella drammatica situazione finanziaria di IDS, non ci sia tempo per le latenze di posizioni di intransigenza prive di proposta alternativa, solito e comodo rifugio di chi non ha argomenti, se non datati schemi comportamentali, che nemmeno prendono in considerazione la volontà dei lavoratori. Dovrebbe essere responsabilità di tutti cercare possibili soluzioni per evitare l’insolvenza dell’azienda con le sue drammatiche conseguenze sul destino di tutti i lavoratori. Come FIM CISL riteniamo che, in termini di rappresentanza e democrazia, il diritto a valutare e scegliere per il proprio destino sia il diritto più indisponibile alle rigidità massimaliste vuote di proposte alternative.
Il Coordinatore Nazionale FIM CISL Daniele Morabito