Ex-Ilva: Benaglia, nasce Acciaierie d’Italia: ora recuperare il troppo tempo perso
Con l’annuncio di ArcelorMittal di avere perfezionato l’accordo di investimento con Invitalia che investirà da subito 400 milioni nel capitale sociale di AM InvestCo Italy sembra evolversi il futuro del polo siderurgico di Taranto e del gruppo intero. Lo Stato in tale modo otterrà tramite Invitalia da subito una partecipazione al capitale sociale pari al 38% e diritti di voto pari al 50% e la costituzione di una società a controllo congiunto AM InvestCo Italy rinominata Acciaierie d’Italia Holding. L’intesa prevede un secondo investimento di capitale da parte di Invitalia di 680 milioni per maggio 2022 che porterà la partecipazione di Invitalia nel capitale sociale di Acciaierie d’Italia salirebbe al 60%, mentre ArcelorMittal che dovrebbe investire fino a Euro 70 milioni per mantenere una partecipazione pari al 40% e il controllo congiunto sulla società.
Per Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia: “Con l’annuncio della nascita di Acciaierie d’Italia partecipata dallo Stato finalmente dopo mesi registriamo un atto concreto che deve sbloccare la situazione di stallo della vertenza. Ora bisogna recuperare il troppo tempo perso. Chiediamo per questo da subito all’azienda di dar vita al piano di potenziamento produttivo e manutenzione per riattivare gli impianti e riassorbire al più presto i troppi lavoratori in cassa integrazione.
Contemporaneamente chiediamo di riprendere a breve il confronto sindacale sulle scelte del piano industriale e sulla gestione dell’occupazione che eviti esuberi strutturali. Ricordiamo che il raggiungimento di un accordo sindacale è condizione fondamentale per dare gambe al piano. Per questo chiediamo anche al governo una ripresa del dialogo sociale e un concreto impegno di garanzia sul fronte occupazionale, anche per i lavoratori in Ilva AS, soprattutto ora che con questa scelta, parteciperà, operativamente e attivamente con capitale pubblico al rilancio definitivo del polo siderurgico.
Ci aspettiamo un cambio di passo anche nelle relazioni sindacali che metta al centro la capacità di produrre risultati e che punti ad una costruzione condivisa e partecipata delle scelte che verranno messe in campo.”
Ufficio Stampa Fim Cisl