Benaglia: mobilitazione? Adesso serve responsabilità
Corriere della Sera 7 dicembre 2021
intervista a Roberto Benaglia Segretario generale Fim Cisl
di Andrea Ducci
Ho la sensazione che questa dichiarazione di sciopero vada al di là del merito e del confronto che c’è stato con il governo che peraltro, ha portato dei risultati. Vedo – dice Roberto Benaglia segretario generale Fim Cisl – delle situazioni molto contraddittorie e particolari. Per esempio , a livello di sindacato dei metalmeccanici, abbiamo la Fiom ( i metalmeccanici della Cgil ndr)che con il gruppo Stellantis firma accordi in alcuni stabilimenti e in altri no. La stessa cosa è capitata quando noi di Fim Cisl abbiamo siglato un accordo in Piaggio, per una serie di assunzioni a tempo determinato, anche lì ci siamo divisi.
Cosa le fa pensare questo scenario?
Siamo di fronte a una sorta di sindacalismo della convenienza che guarda all’oggi, senza riflettere sulle grandi strategie. Il sindacalismo, come altri ambiti, è stato messo a dura prova dalla pandemia , dobbiamo ritarare i nostri veri obiettivi. Serve, insomma un modo di fare sindacato che non sia massimalista che sia più partecipativo.
Lei si aspettava questa mossa da parte di Landini e Bombardieri?
Non è un fulmine a ciel sereno avendo già assistito a questa dinamica tra i metalmeccanici. Credo, però che due grandi leader e due grandi organizzazioni sindacali, così facendo rischiano di bruciare il rapporto che si è tenuto finora con il governo. Un confronto, che non voglio definire concertativo, ma che certo ha consentito di spostare l’esito delle scelte del governo su temi come il fisco, gli ammortizzatori sociali e altre questioni prioritarie per i lavoratori.
Resta che si evidenziano modelli di sindacato diversi.
E’ vero, ma credo si tratti di continuare a discutere serenamente per riuscire a intercettare e a farsi carico di grandi temi emersi con la crisi innescata dalla pandemia. Anziché andare ognuno per conto proprio dal governo, per portare a casa qualche posta della legge di Bilancio, penso si molto più importante lavorare a un ‘azione strategica e comune per i prossimi anni. Resto dell’idea che lo sciopero generale non sia la cos migliore, per rispondere ai grandi problemi dei cambiamenti.