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Acciaierie d’Italia; Benaglia: gli impegni presi oggi dall’azienda, devono tradursi n zero esuberi e maggiore produzione per il 2022

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e del Segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alò

Acciaierie d’Italia; Benaglia: gli impegni presi oggi dall’azienda, devono tradursi n zero esuberi e maggiore produzione per il 2022

Si è appena concluso l’incontro presso la Confindustria di Roma tra Acciaierie d’Italia e le organizzazioni sindacali, per valutare l’andamento del 2022 e conoscere i piani produttivi e occupazionali a fronte della richiesta di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione.
Nell’incontro,l’azienda ha confermato una serie di investimenti previsti a partire, dal rifacimento dell’altoforno cinque, il miglioramento degli impianti di acciaieria e produttivi e confermato, nonostante le difficoltà generali nei costi di energia e materie prime, un aumento delle tonnellate prodotte programmando per il 2022 di arrivare a 5 milioni e mezzo complessivi .

Come Fim Cisl abbiamo chiesto che quanto dichiarato oggi al tavolo, sia confermato in maniera puntuale per ogni singolo sito del Gruppo ma soprattutto abbiamo affermato che questo orizzonte deve portare ad una riduzione percepibile dell’uso della cassa integrazione, che già da tanto tempo pesa sulle spalle dei lavoratori. L’azienda, da parte sua ci ha garantito che la cassa richiesta non porterà esuberi.

Per noi questa è una dichiarazione importante ma per essere tale, deve tradursi in un accordo che non smentisca quello del 2018 e che faccia da transizione verso il futuro.
Un futuro nel quale dovremmo fare un nuovo accordo complessivo sui piani industriali; questi dovranno essere meglio definiti, insieme all’ingresso dello Stato in quota maggioritaria e dove il governo dovrà avere un ruolo importante. Per noi è imprescindibile oggi ottenere un risultato che faccia sì che gli ammortizzatori non portino a esuberi occupazionali e non lascino le persone in sofferenza. Abbiamo chiesto un sforzo straordinario all’azienda che deve essere capace di dimostrare come l’aumento della produzione di acciaio su tutti i siti e non solo su Taranto porti ad un aumento dell’occupazione e della produzione.

Il 2022 per essere veramente un anno di rilancio, deve portare con se soluzioni occupazionali forti e tutele per ogni lavoratore, compresi quelli in Ilva AS.

Ufficio Stampa Fim Cisl