Leonardo: un nuovo piano industriale per la divisione elettronica
UN NUOVO PIANO INDUSTRIALE PER LA DIVISIONE ELETTRONICA
Nella giornata odierna si è tenuto l’incontro tra il Coordinamento delle RSU, le Segreterie Nazionali di FIM FIOM UILM e la Direzione della Divisione Elettronica al fine di analizzare quanto in termini strategici la stessa intende realizzare nel prossimo triennio.
La Divisione è in un trend positivo attestato sia dai dati economici che dagli ordini a portafoglio e proprio su una visione di crescita continua vuole realizzare un piano industriale fortemente sfidante, industrialmente credibile e sostenuto da investimenti sul prodotto pari a 200 milioni l’anno (300 contando anche la parte UK) a cui si aggiungono ulteriori 50 milioni per l’ammodernamento delle attuali infrastrutture.
Tale piano è indispensabile all’acquisizione di programmi Europei che superino le sole logiche di off set derivanti dalle “quote paese” e permettano, contemporaneamente, la penetrazione in quei nei mercati in cui oggi non si è presenti (Cina, Russia e paesi satelliti, ecc), cercando di superare le difficoltà derivanti dalla debolezza del nostro sistema-paese attraverso la valorizzazione delle competenze e la costruzione di una reale supremazia tecnologica.
In relazione a tale intento la Divisione vuole strutturare il proprio sviluppo attraverso la creazione di Centri di Eccellenza specifici e specializzati in processi, prodotti e tecnologia valorizzando la prossimità quale valore atto ad integrare le diverse funzioni, oltre alla creazione di sinergie specifiche con le Università e gli ITIS su cui insistono i centri, al fine di migliorare lo sviluppo delle tecnologie applicate.
La logica industriale che muove tale progetto si fonda sulla valorizzazione delle competenze esistenti, il miglioramento dell’efficienza interna, la riduzione dei costi derivanti dalla non qualità e la concentrazione degli investimenti necessari a realizzare la Factory the Future.
L’azienda ha voluto specificare che il piano presentato non ha né impatti negativi sui livelli occupazionali, ma un incremento a regime degli organici esistenti, né sulle filiere di sub fornitura, anche se una parte importante dello stesso si realizza attraverso una razionalizzazione dei siti oggi presenti, derivante dall’applicazione del modello fondato sui centri di eccellenza.
Tale razionalizzazione manifesterà i suoi effetti più impattanti nelle Laziali e Campane.
Verrà realizzato a Pomezia un Hub Logistico che assorbirà tutti gli attuali magazzini degli stabilimenti laziali di elettronica allo scopo di liberare spazi interni, nei siti di Cisterna di
Latina e di Tiburtina, che saranno riconvertiti in facility e laboratori atti ad assorbire e contenere le attività / missioni del sito di Pomezia che l’Azienda ha dichiarato voler chiudere.
Altre razionalizzazioni di sito interesseranno anche Carsoli, le cui attività saranno delocalizzate sul sito di Tiburtina, di Taranto, con lo spostamento dentro il sito di Aerostrutture Grottaglie, di Pisa, con il trasferimento presso il sito della Divisione Elicotteri e di Genova che vedrà tutte le attività ed i lavoratori all’interno del solo sito Puccini.
Ulteriore razionalizzazione impatterà il sito di Giuliano che verrà integralmente trasferito nell’attuale sito di Fusaro.
Le attività di trasferimento saranno subordinate, in ordine temporale, alla realizzazione degli investimenti infrastrutturali nei siti, nei quali sarà indispensabile come primo step la duplicazione delle facility al fine di non interrompere le produzioni ed incidere sulla realizzazione dei programmi in essere, lungo un arco temporale che vedrà le prime attività spostarsi teoricamente prima della chiusura estiva e si concluderà entro 36 mesi dall’avvio del processo.
Per la Fim Cisl il piano presentato ha caratteristiche ambiziose e di sviluppo generale che possono dare gambe ad una reale crescita tecnologica e di prospettiva dell’intera divisione in un mercato sempre più evoluto e specialistico.
Tuttavia come sindacato abbiamo chiesto di avere indispensabili approfondimenti (volume di investimenti globali e per sito, tempi di gestione dei singoli progetti, impatti o sviluppi sull’occupazione, ecc.) che saranno oggetto di un prossimo incontro a livello divisionale da tenersi entro brevissimo tempo.
Abbiamo inoltre espresso, in questo quadro di sviluppo, le preoccupazioni, le indispensabili attenzioni ed evidenziate le importanti criticità relative a tutte le razionalizzazioni proposte, con particolare evidenza a quelle sull’area pontina e campana.
Sarà indispensabile, anche con appositi ulteriori ed approfonditi incontri a livello di sito, capire sia la validità del piano industriale ma soprattutto le ricadute e la gestione per i lavoratori coinvolti in tali processi, guardando non solo al valore professionale ma anche alla indispensabile limitazione dei disagi per le persone coinvolte.
Solo a valle degli incontri chiesti sarà possibile avere un quadro più completo ed esprimere un reale giudizio di merito sulla sostenibilità del nuovo piano industriale presentatoci.
Roma, 14/03/2022