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ACC di Mel: raggiunto accordo, rimpianto per mancato salvataggio progetto polo compressori

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Comunicato stampa

Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis 

ACC di Mel: raggiunto accordo, 

rimpianto per mancato salvataggio progetto polo compressori

Siglato nella giornata di ieri  in Regione Veneto l’accordo di ricollocazione di 150 dipendenti di Acc di Mel al gruppo Lu-Ve/Est. L’intesa arriva dopo una lunga e  difficile trattativa durata quasi due mesi con la firma delle rsu di Fim, Fiom, Uilm e delle Segreterie Territoriali di Fim e Uilm, che hanno firmato il piano per la continuità lavorativa di parte dei 250 dipendenti di Acc, che ha cessato l’attività industriale lo scorso 28 febbraio.

“Un accordo importante -sottolinea Mauro Zuglian della Fim Cisl Belluno -Treviso –  che dopo più di 10 anni di periodi di cassa integrazione e mancati progetti di reindustrializzazione falliti per il rilancio del compressore, porta certezza occupazionale, garantendo anche le retribuzioni acquisite. Il gruppo Lu-Ve già presente con un altro stabilimento sul territorio bellunese, ha presentato un piano industriale che può permettere di riportare certezza occupazionale per i prossimi anni. Ora lavoreremo con Consiglio di sorveglianza, di cui fanno parte le istituzioni locali, la Regine Veneto e per cercare dei percorsi di ricollocazione ai 100 lavoratori che non entreranno in  Sest.

Finalmente un po’ di luce della vertenza Acc – commenta Massimiliano Nobis il segretario nazionale Fim Cisl – grazie alle ottimo il lavoro delle Rsu aziendali e dei segretari territoriali firmatari dell’accordo. Rimane ancora vivo il rammarico che il MiSE non sia riuscito a salvare la produzione di un componente importante del settore dell’elettrodomestico come il compressore. 

In Italia rimangono più di 30 siti, tra imprese multinazionali e italiane del bianco, ma continuiamo a perdere pezzi di lavorazione della componentistica. Il progetto Italcomp presentato dal MiSE nel settembre del 2020  e sostenuto per il successivo anno, non ha mai avuto concretezza  tradendo le speranze occupazionali di 700 lavoratori (300 di Acc- Mel e 400 dell’ex Embraco -Riva di Chieri ) e industriali nel consolidare la filiera dell’elettrodomestico nel nostro Paese. 

Chiederemo un incontro al MiSE per avere garanzia di sostegno per il percorso di ricollocazione dei 100 dipendenti di Acc che non passeranno nel gruppo Luve.”