Whirpool: le notizie sulla cessione si susseguono, 5000 lavoratori in balia del silenzio della multinazionale e del MiSE
Comunicato stampa
Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis
Whirpool: le notizie sulla cessione si susseguono, 5000 lavoratori in balia del silenzio della multinazionale e del MiSE
Il mantenimento e lo sviluppo dei assets industriali italiani, compreso quello dell’elettrodomestico assente nella campagna elettorale.
In questi giorni riviste finanziarie on-line riprendono la notizia che lo scorso 17 agosto 2022, la multinazionale avrebbe incaricato il vicepresidente esecutivo e presidente della società Whirlpool Emea, Gilles Morel di chiuderel’operazione di dismissione delle attività Emea entro e non oltre il 30 giugno 2024.
Il coordinamento unitario di Fim, Fiom, Uilm già lo scorso maggio sollecitarono un incontro prima alla direzione Whirlpool Emea (alla luce delle dichiarazioni a mezzo stampa dello stesso Gilles Morel prospettava una revisione strategica del gruppo in Europa, Medio Oriente e Africa, con la possibilità del mantenimento delle attività ma anche, una vendita delle stesse oppure opzioni ibride) e poi al Ministro Giorgetti. Da entrambi abbiamo avuto solo silenzio. Nel mese di luglio le delegazioni sindacali dei 5 stabilimenti Whirlpool italiani, che occupano più di 5.000 lavoratori, hanno portato a conoscenza dei Prefetti territoriali il drammatico scenario occupazionale che potrebbe provocare la cessione degli assets industriali da parte di Whirlpool. I prefetti si sono fatti carico di sollecitare il MiSE ha convocare il tavolo, ma ad oggi ancora nulla.
In questi anni la divisione europea della multinazionale ha già dismesso tre siti, penalizzando il valore industriale europeo del gruppo. La sciagurata vicenda dello stabilimento di Whirlpool di Napoli è tristemente nota, l’accordo poi di cessione al gruppo concorrente turco Arçelik della totalità delle attività produttive e commerciali di Russia e Kazakistan è dello scorso giugno. C’è poi dismissione virtuale di uno stabilimento, visto il numero di lavoratori coinvolti, ovvero tutto il settore impiegatizio, in prevalenza nelle aree strategiche della ricerca e qualità, di Cassinetta e Fabriano in Italia con 300 uscite. Il silenzio della campagna elettorale sulle prospettive industriali del Paese è preoccupante. Le risorse del Pnnr devono essere destinate, non solo per sostenere nuovi progetti industriali ma anche a rafforzare quei tessuti industriali in cui il nostro Paese mantiene una forte leadership tra questi sicuramente c’è il settore del bianco, che rappresenta ancora un comparto produttivo di eccellenza.
Per questo chiediamo con urgenza un tavolo ministeriale che definisca e chiarisca se e con quali modalità avverrà il piano di cessione. Volgiamo garanzie non solo sul mantenimento occupazionale in tutti i siti produttivi e gli enti impiegatizi italiani, ma anche definire le risorse a sostegno d’investimenti sui processi industriali e sullo sviluppo dei prodotti.
Roma, 26 agosto 2022
Ufficio Stampa Fim Cisl