Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

Infortunio mortale: ancora morti sul lavoro nella metalmeccanica.

Condividi questa pagina

Comunicato Stampa

Roma, 2 settembre  2022

Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia 

Infortunio mortale: ancora morti sul lavoro nella metalmeccanica. 

Una piaga che va aggredita con l’impegno di tutti.

Proponiamo alla controparte di fissare settimana di azione  e prevenzione

Questa mattina l’ennesima tragedia sul lavoro, in provincia di Brescia a morire un giovane operaio metalmeccanico di appena 31 anni, morto schiacciato da una lastra di 5 tonnellate che gli ha tolto la vita mentre lavorava. 

Le nostre condoglianze vanno alla famiglia del giovane operaio e a tutti i suoi cari, ma questa tragedia come le troppe che si stanno consumando in questi mesi ci ammonisce tutti e ci chiama a delle responsabilità più forti per ridare a chi lavora, quella sicurezza che oggi sembra scomparsa dai luoghi di lavoro.  

I dati dell’Inail testimoniano come dopo la pandemia ci sia stata una crescita incredibile degli infortuni e incidenti  mortali sul lavoro ma soprattutto,  che non abbiamo fatto tutto il possibile per prevenirli.  

In questo momento bisogna evitare che l’incertezza produttiva si scarichi  sulla vita delle persone, abbiamo bisogno di recuperare il governo di un fenomeno che negli ultimi anni aveva dato, seppur timidi,  segnali di  miglioramento, un trend che va recuperato e gestito .  Zero morti sul lavoro non deve essere un semplice slogan, ma un obiettivo che dobbiamo porci tutti. 

Non basta pensare che avere leggi e normative sia sufficiente, serve che queste vengano applicate in maniera rigorosa e questo è possibile aumentando la capacità d’ispezione e controllo, ancora troppo carente. 

Un tema centrale come quello della sicurezza sul lavoro è scomparso dai radar della campagna elettorale della politica e questo è assolutamente grave. Una piaga e una vergogna nazionale che va debellata. Chi si vuole occupare di lavoro, indifferentemente dallo schieramento politico, in un paese industriale e avanzato come l’Italia, deve costruire delle soluzioni per cui la sicurezza sul lavoro parte anzitutto dalla prevenzione, dalla formazione e dalla modalità di lavoro che rispettano la vita delle persone. Non c’è sostenibilità del lavoro se questo non garantisce il rispetto della vita delle persone. 

Un tema, quello della sicurezza su cui la FIM, a partire dalle buone soluzioni contrattuali finora  individuate, vuole  rilanciare una stagione di impegno preciso. Chiediamo alle istituzioni e alle controparti anche a livello nazionale di riprendere la propria azione prioritaria su questo tema, proponendo, alle parti datoriali di individuare una settimana in cui tenere assemblee, incontri, momenti formativi in tutte le aziende del territorio nazionale per ridare impulso e centralità alla prevenzione degli infortuni.

Ufficio Stampa Fim Cisl