Elettrodomestici. Il coordinamento sindacale di settore prepara le proposte da sottoporre al ministro Urso
COMUNICATO STAMPA FIM, FIOM, UILM
Elettrodomestici. Il coordinamento sindacale di settore prepara le proposte da sottoporre al ministro Urso
Oggi il Coordinamento nazionale del comparto degli elettrodomestici di Fim, Fiom, Uilm si è riunito per preparare le richieste da sottoporre domani al ministro Urso nel primo incontro di settore convocato presso il Mimit. Stiamo difatti assistendo ad una crisi potenzialmente micidiale dovuta ad una contemporanea dinamica di crescita dei costi di produzione e di calo della domanda.
Le principali multinazionali presenti in Italia, Electrolux e Whirlpool, hanno reagito in modo differente, l’una investendo negli stabilimenti Italiani e l’altra cedendo le proprie attività europee ai Turchi della Arcelik, ma entrambe oggi affrontano drammatici problemi di sostenibilità e fanno ampio ricorso alla cassa integrazione; anzi Electrolux ha dichiarato 370 esuberi. Gli altri produttori di minori dimensioni e lo stesso indotto non versano in una situazione migliore.
Per questi motivi domani chiederemo al Ministro Urso di avviare un confronto fra istituzioni, imprese e sindacati ed avanzeremo alcune proposte concrete: la convocazione di tavoli specifici per Electrolux, per Whirlpool e per le altre imprese in difficoltà, l’utilizzo della Golden Power per tutto il settore, la riforma degli ammortizzatori sociali, eliminandone i vincoli di durata e riducendone i costi, l’adozione di una vera norma anti-delocalizzazione che aumenti le penali delle imprese che chiudono o licenziano unilateralmente (è aperta in tal senso la vertenza con TE Connectivity di Collegno TO, che delocalizza la produzione in Cina licenziando 225 lavoratori), la creazione di strumenti di ricambio generazionale, migliorando gli istituti esistenti del contratto di espansione e dei lavori usuranti, l’incentivazione della R&D specie nella domotica, nonché degli investimenti necessari a riportare le produzioni in Italia, l’introduzione di un sistema di incentivi al consumo subordinato a una presenza in Italia o almeno in Europa e ad una certificazione di responsabilità sociale, la riduzione delle accise sull’energia utilizzata nel processo produttivo, il possibile ingresso dello Stato nel capitale delle società in cerca di acquirenti o di partner, la definizione di piani formativi da svolgere durante la cassa integrazione, al duplice scopo di riqualificare il personale e integrare il reddito.
Domani spiegheremo al Governo che è in gioco la stessa sostenibilità della produzione di elettrodomestici in Italia e che per salvarla urgono misure assai incisive.
Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 21 febbraio 2024