ACC Termoli: lo stop alla giga-factory un errore. Bisogna mettere in sicurezza gli oltre 2000 lavoratori
Comunicato Stampa
Dichiarazione del coordinatore nazionale automotive FIM CISL Stefano Boschini
ACC Termoli: lo stop alla giga-factory un errore.
Bisogna mettere in sicurezza gli oltre 2000 lavoratori
Si è tenuto oggi presso Il MIMIT a Roma, l’incontro con la joint venture ACC di Termoli composta da Stellantis, Mercedes-Benz e Total Energies che nelle intenzioni doveva avviare entro quest’anno la costruzione della giga factory per la costruzione di batterie destinate al mercato automotive europeo.
Nell’incontro erano presenti oltre al Governo, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e la Regione Molise.
Durante l’incontro i vertici di ACC ci hanno confermanto, ciò che avevamo già appreso per mezzo stampa, ovvero della volontà da parte dell’azienda di posticipare a data da destinarsi l’investimento per la realizzazione della giga-factory molisana per la produzione di batterie, motivando la scelta rispetto al fatto che il processo di elettrificazione del mercarcato automotive è molto indietro rispetto alle aspettative di crescita ipotizzate e richiede tempi più lunghi rispetto a quanto programmato.
Il bord di Acc ha quindi deciso di posticipare gli investimenti sulle giga-factory in Germania e Italia a data da destinarsi e su cui si avrà maggiore certezza a fine anno.
Questo tempo – ha detto ACC – verrà utilizzato per studiare applicazioni di nuova chimica per i processi produttivi a basso costo per lo stabilimento di Termoli e la riduzione delle dimensione delle celle delle batterie. Confermando l’importanza di ACC della supply chain delle batterie per il settore.
“Per quanto ci riguarda la scelta di ACC di rinviare gli investimenti su Termoli è negativa, soprattutto alla luce delle ingenti aspettative che si riponevano sugli investimenti oltre al lavoro fatto fino ad oggi, anche in termini di autorizzazioni da parte di Regione e Governo, per essere pronti a far partire gli investimenti entro quest’anno.
Una scelta negativa quindi, perché non tiene conto delle ripercussioni sui 2000 lavoratori e le loro famiglie, oltre ai lavoratori dell’indotto, in un territorio, quello di Termoli, che regge gran parte della sua economia proprio grazie al sito che attulamente produce propulsori endotermici per il gruppo Stellantis e che vedeva nella transizione verso la produzione di batterie, un futuro.
Per queste ragioni abbiamo chiesto al Governo di aprire subito una discussione con ACC e Stellantis, per rivedere questa scelta e avviare almeno il primo modulo produttivo come previsto nei piani, anche perché le risorse del PNRR destinate al sito vanno utilizzate entro giugno 2026. La nostra priorità oggi è mettere in sicurezza, sul piano lavorativo, tutte le lavoratrici e i lavoratori del sito, non escludiamo a breve la mobilitazione.
Roma , 11 Giugno 2024 Ufficio Stampa Nazionale FIM CISL