CCNL Metalmeccanici: restano le distanze in particolare sul salario e orario. Nella nostra piattaforma gli spazi per avvicinare le posizioni.
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Ferdinando Uliano
CCNL Metalmeccanici: restano le distanze in particolare sul salario e orario.
Nella nostra piattaforma gli spazi per avvicinare le posizioni.
Si tenuta oggi a Roma, presso la sede di Confindustria in via dell’Astronomia, la seconda riunione della trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici Federmeccanica-Assistal. Al centro della riunione odierna i temi del salario, welfare e orario di lavoro.
Il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi in apertura della riunione ha ricordato, facendo riferimento ai dati diffusi dall’ Istat il 7 giugno sull’Ipca-Nei, l’erogazione degli aumenti contrattuali, pari a 310 euro, oltre ai fringe benefit e welfare ottenuti grazie al CCNL 2021. Un contratto, a detta di Franchi innovativo, che ha funzionato ed è intervenuto sui salari in un momento di alta inflazione.
Confermando il meccanismo dell’ex-post, il direttore di Federmeccanica ha ribadito l’indisponibilità a riconoscere, sul tema salario, valori superiori al parametro Ipca-Nei. Sul tema della produttività e della diffusione della contrattazione aziendale, ha ribadito che questa debba essere redistribuita dove viene prodotta, avanzando, rispetto alle richieste sindacali, dei dubbi sull’elemento perequativo, sottolineando come sia meglio lavorare sulla diffusione della contrattazione di secondo livello quando l’azienda è in grado di avere delle marginalità.
Franchi ha poi detto come la produttività del settore è stagnante, quindi bisogna lavorare a delle misure nel Contratto per il recupero della produttività. Toccando poi il tema del welfare, ha sottolineato che bisogna lavorare insieme a misure che sostengano in maniera solidaristica chi ha più bisogno. Mentre sull’orario di lavoro e sulla proposta sindacale di riduzione oraria, inserita nella piattaforma sindacale, non ci sono aperture, c’è solo la volontà di rimodulare l’uso dei PAR (permessi annui retributivi) ed eventualmente utilizzarli anche come una riduzione oraria ma che devono essere gestite a livello aziendale.
Il Segretario generale FIM Ferdinando Uliano intervenendo al tavolo ha detto:“nonostante le distanze che oggi registriamo sul fronte salariale, bisogna presidiare il tavolo negoziale. Abbiamo davanti un percorso lungo, dobbiamo lavorare insieme alla ricerca di soluzioni che avvicinino le nostre posizioni – come abbiamo fatto in un momento difficile come il contratto rinnovato in piena pandemia.
Il contratto in scadenza – ha detto Uiliano – ha risposto in maniera positiva alla perdita causata dall’inflazione, oggi però dobbiamo fare un passo in più partendo dalla nostra piattaforma, che individua delle leve che ci permettono di far crescere e recuperare margini di produttività, contribuendo così ad aumentare il salario oltre all’IPCA prevista e raggiungere l’obiettivo delle 280 euro richieste.
Attraverso queste leve – dice Uliano – che sono la partecipazione, le relazioni industriali, possiamo insieme trovare gli elementi che consentano di modificare anche culturalmente l’approccio alla gestione d’impresa e con essa far crescere salari e produttività.
Uliano ha fatto notare come la tassazione, sia a livello centrale, che locale con le aliquote marginali, erodono di quasi il 60% gli aumenti contrattuali. Insieme al fiscal drag queste erodono la tenuta del potere d’acquisto dei salari. Su questo dice – serve su uno sforzo congiunto che punti a far detassare gli aumenti contrattuali.
Colgo favorevolmente, ha detto poi detto il Segretario FIM – la disponibilità di Federmeccanica sul tema di allargare la copertura della contrattazione del secondo livello, certo l’elemento perequativo rappresenta un elemento tampone per quei lavoratori, ancora troppi, che non hanno la copertura contrattuale.
Tutto il capitolo del welfare, nella nostra piattaforma – ha precisato Uliano – è stato costruito per rafforzare tutto ciò che è stato fatto in questi anni nei precedenti contratti. In particolare su Métasalute ritengo che l’elemento della solidarietà è sicuramente centrale ma passa attraverso l’equilibrio e la tenuta economica del fondo rispetto alle prestazioni erogate. Sui flexible benefit, ha detto poi Uliano. – bisogna intervenire lavorando insieme sulla ricerca di quelle necessità, che si vanno affacciando, di spesa sociale come ad esempio l’assistenza ad un genitore anziano e dove le persone spesso restano sole. Sulla previdenza abbiamo la necessità che si continui a lavorare nella direzione del precedente rinnovo. Il tema della riduzione oraria, storica battaglia FIM – conclude Uliano – non è in contrapposizione allo sviluppo delle imprese ma storicamente lo ha accompagnato. Il tema della riduzione oraria, inserito nella nostra piattaforma analizza le esperienze fatte in questi anni in molte realtà lavorative e dice come la riduzione dell’orario può essere ripreso sperimentalmente dentro una dinamica di trasformazione che il lavoro sta vivendo, anche attraverso un investimento formativo.
In conclusione Franchi ha detto: oggi inizia un percorso, le distanze sono molte andiamo avanti il 27 giugno, al centro del confronto: formazione, inquadramento, salute e sicurezza.
Roma, 18 Giugno 2024 Ufficio Stampa nazionale FIM CISL