Metalmeccanici: Uliano ci mobilitiamo per un contratto giusto e concretamente sostenibile socialmente. Fare sistema per salvare la nostra industria
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario generale FIM CISL Ferdinando Uliano
Metalmeccanici: Uliano ci mobilitiamo per un contratto giusto e concretamente sostenibile socialmente. Fare sistema per salvare la nostra industria.
“Federmeccanica si è assunta la responsabilità di non aver fatto fare in sette mesi di negoziato nessun passo in avanti alla trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici” – così il Segretario generale della FIM Ferdinando Uliano oggi a Firenze per Consiglio generale della FIM CISL della Toscana, dove è stata eletta la nuova segreteria:
“Avevamo avvisato Federmeccanica e Assistal se non ci fossero stati concreti passi in avanti avremmo messo in campo azioni di lotta e mobilitazione per sostenere le richieste della nostra piattaforma – prosegue Uliano – per questo abbiamo dichiarato 8 ore di sciopero articolate a livello territoriale e il blocco degli straordinari”. “Federmeccanica in tutti questi mesi è rimasta ferma sulla proposta salariale. Se per assurdo, avessimo firmato la richiesta salariale proposta da Federmeccanica e Assistal – ha precisato il leader FIM avremmo peggiorato le condizioni salariali di lavoratrici e lavoratori, perché in caso di scostamento dell’inflazione dell’1% tra quella prevista e quella a consuntivo gli aumenti verrebbero scostati di 6 mesi. Una cosa inaccettabile – tuona Uliano – perché i lavoratori l’inflazione la pagano subito con una perdita importante di potere d’acquisto del salario e perché il valore del lavoro nei contesti organizzativi deve essere riconosciuto.” Nella loro proposta continua Uliano calcolano 173 euro di aumento in 4 anni a fronte dei 280 euro in 3 anni previsti nella nostra piattaforma, ma con il rischio di totale azzeramento con il calo inflattivo. Ci chiedono di firmare un contratto senza quantità certe e come se non bastasse cancellando la clausola di salvaguardia, questo comporterebbe che se l’inflazione fosse più bassa la cifra degli aumenti verrebbe ritoccata al ribasso, il tutto in barba al “Patto per la Fabbrica” siglato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria”. “A questo dice Uliano si aggiunge poi il fatto che nessun passo in avanti sulla contrattazione di secondo livello, né rispetto alla nostra proposta di costruire percorsi di stabilizzazione dei contratti precari, per non parlare dell’implementazione dell’inquadramento professionale. Non ci sono risposte sulla formazione professionale anche al fine di combattere la differenza salariale di genere. Ma anche su salute e sicurezza – dice Uliano- in cui chiedevamo una dotazione di rappresentanza nelle piccole e medie imprese dove non c’è il rappresentante per la sicurezza, per non parlare della conciliazione dei tempi vita-lavoro e riduzione oraria dove non ci è stata data nessuna risposta.“ Per queste ragioni siamo stati costretti – dice il Segretario FIM al Consiglio generale della FIM CISL Toscana – a mettere in campo insieme a Fiom e Uilm azioni di sciopero per far ravvedere la parte datoriale rispetto alla proprie posizioni.”
Parlando poi della situazione di crisi che sta vivendo il settore metalmeccanico, Uliano ha detto: “la grave situazione di crisi che la transizione green e digitale ha messo in moto, a partire dal settore dell’automotive, sta colpendo in maniera forte in tutta Europa, soprattutto le aziende tedesche. Questo rischia di avere forti ripercussioni anche in Italia, visto il grande legame che le nostre aziende hanno con la Germania. In Toscana – precisa poi Uliano – abbiamo molte vertenze ancora aperte che in questa fase rischiano, se non sostenute, di avere una drammatica escalation. Piombino, Fimer, Liberty Magona, settore della moda, Beko, Abb per citare le principali. Bisogna – conclude Uliano – fare sistema tra governo centrale, territoriale e organizzazioni sindacali per impedire che la situazione precipiti e lavorare al rilancio di queste importanti realtà. Per questo abbiamo chiesto nel contratto la definizione di piani sociali nell’affrontare le situazioni di crisi e riorganizzazioni, mentre Federmeccanica non risponde le aziende a lei associate continuano a scaricare solo sui lavoratori i costi sociali dei loro errori”.
La nuova segreteria della FIM Toscana ha al suo interno sindacalisti di altissimo valore capaci di essere all’altezza delle sfide che abbiamo difronte e la Fim nazionale fornirà tutto il suo sostegno per agire concretamente per migliorare le nostra azione di tutela dei lavoratori che rappresentiamo”.
Roma, 19 novembre 2024 Ufficio Stampa FIM CISL Nazionale