Skip to content Skip to main navigation Skip to footer

Stellantis-Uliano (Fim Cisl) finalmente un cambio, aggiunti nuovi investimenti per stabilimenti italiani

Condividi questa pagina

Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario generale FIM Ferdinando Uliano

Stellantis: finalmente un cambio, aggiunti nuovi investimenti per stabilimenti italiani. Problematicità su giga-factory e Maserati.

Si è da poco concluso al MIMIT a Roma il vertice ministeriale sul settore dell’automotive alla presenza dei Ministri Urso, Calderone, Giorgetti, il Gruppo Stellantis rappresentato da Manca e Imparato, Anfia, i rappresentanti delle regioni dove insistono importanti siti automotive e i segretari generali delle organizzazioni sindacali.

In apertura il ministro Urso ha ricordato il lavoro fatto nel corso degli ultimi anni dai tavoli tecnici e le “battaglie” fatte in Europa per quanto riguarda il settore dalla revisione del regolamento euro 7 e il rischio di multe rispetto alle emissioni di Co2 e le proposte del governo italiano del “non paper” sottolineando come in UE si sta facendo spazio la proposta italiana sulla neutralità tecnologica.

Per quanto riguarda le risorse disponibili Urso ha annunciato per il 2025: 800 mln (Fondo automotive, PNRR, Residui 2024) per il 2026 400 mln, per il 2027 400 mln per la riqualificazione della filiera dell’automotive 1100 mln per i contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo e accordi per l’innovazione a cui si aggiungono altri 500 mln per “ulteriori interventi” per il triennio 2025/27. Infine le richieste emerse dai tavoli tecnici.

Il ministro Giorgetti ha sottolineato come in questa fase la politica deve offrire un quadro regolatorio certo e sussidi per aiutare la transizione, sia in termini di investimenti per le imprese sia per accompagnare i lavoratori limitando al massimo le ricadute sociali – precisando che il governo si è mosso – in un quadro di ristrettezza economica pronti però a fare ulteriori passi qualora servisse.

Il Ministro Calderone ha confermato l’impegno ad accompagnare i lavoratori nella transizione attingendo alle risorse ancora disponibili per salvaguardare i livelli occupazionali.

Il responsabile Europa Stellantis J.F.Imparato intervenendo al tavolo ha dichiarato: Stellantis ribadisce la centralità dell’Italia e la salvaguardia occupazionale e  ci metto la faccia – sostenendo la trasformazione dell’indotto attraverso un piano autofinanziato e siamo pronti a sostenere il Piano che presenteremo oggi.  Certo – ha precisato – se non cambia nulla rispetto al regolamento sulle emissioni Co2 abbiamo davanti a noi 2.5 mld di multe entro fine anno. Per i fornitori italiani ha detto – immaginiamo per il 2025 di spendere oltre 5.5 mld d’investimenti. Vogliamo rilanciare il marchio Maserati e investire per la ricerca e sviluppo su tecnologie green.  Su ACC Termoli restiamo aperti ad investimenti in base alla situazione del mercato. Imparato ha poi illustrato nel dettaglio il Piano Industriale per l’Italia, con due importanti novità rispetto a quello che era già stato annunciato giovedì scorso nell’incontro con il sindacato a Torino ovvero: la 500 ibrida a Mirafiori a partire dalla fine del 2025 e la produzione della nuova 500 a partire dal 2029 mentre su Pomigliano l’allocazione della piattaforma STLA small per la realizzazione di due veicoli di largo consumo di segmento B.

Per quanto riguarda la FIM il Segretario generale Ferdinando Uliano intervenendo al tavolo ha dichiarato: “l’incontro di oggi rappresenta un momento di svolta nei rapporti con l’azienda dopo l’uscita dell’ad. Le novità emerse oggi, ha sottolineato Uliano – a partire dalla piattaforma small rappresenta un elemento di certezza sulle prospettive e sui volumi a cui si aggiungono novità legate all’ibridizzazione dei modelli e l’impegno sull’indotto.

Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con 2 nuovi modelli a Pomigliano dal 2028 a largo consumo.  La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida. Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli. È stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali. A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta al nuovo top di gamma sempre su piattaforma large. Su Modena verrà lanciata la collaborazione con “Motor valley” per il lancio del progetto alto di gamma.

Su quest’ultimo – ha poi sottolineato Uliano – chiederemo all’azienda dei momenti di verifica e di analisi puntuale. Mentre su Maserati non ci sono state chiarimenti da parte dell’azienda, oggi siamo sotto le 10 mila unità vogliamo capire quale piano l’azienda ha per questo importante marchio e quanto incida sugli stabilimenti di Modena, Mirafiori e Cassino.

Il Segretario FIM ha poi lanciato l’allarme sugli ammortizzatori – “abbiamo una situazione rispetto agli ammortizzatori drammatica. Entro il prossimo anno finiranno per la quasi totalità dei siti servono certezze di coperture per questi lavoratori. Uliano ha poi chiesto la necessità di verificare il rapporto con i grandi fornitori presenti nel nostro Paese sui quali si rischia come sta avvenendo con Stellantis in rientro delle produzioni nei paesi d’origine.  Resta fondamentale la questione sulla giga factory ACC di Termoli, senza questo importante investimento resta incerto il futuro, tra l’altro su Termoli vogliamo sapere finché non parte la giga-factory quali motori verranno costruiti – aggiungendo – anche il fatto che sulle fabbriche di motori servono più certezze rispetto al futuro e comprendere l’impatto sulle motorizzazioni ibride per Termoli. L’impatto sui volumi si avrà dal 2026 a seguito dei nuovi lanci, si raggiungeranno le 750.000 produzione del 2023. L’obiettivo da raggiungere per noi è la saturazione degli impianti che per mantenere occupazione deve salire almeno a 1 milione obiettivo che si deve raggiungere entro 2030.

In conclusione ha poi detto il Segretario FIM siamo d’accordo con il governo rispetto alla battaglia sulle multe UE sulla Co2 se non si interverrà per fine mese si rischia il collasso dell’intero settore a livello Europeo. In conclusione il leader FIM ha annunciato una grande manifestazione delle organizzazioni sindacali europei aderenti a IndustriAll Europa per il prossimo 5 febbraio a Bruxelles per sollecitare l’UE a mettere in campo un fondo europeo a sostegno del settore.

Roma, 17 dicembre 2024                                                                           Ufficio Stampa FIM CISL Nazionale