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CCNL Metalmeccanici: ora ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte di Federmeccanica e Assistal, senza ripresa del confronto si rischia uno scontro duro

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Comunicato Stampa

Dichiarazione del Segretario generale FIM CISL Ferdinando Uliano

CCNL Metalmeccanici: ora ci aspettiamo un atto di responsabilità da parte di Federmeccanica e Assistal, senza ripresa del confronto si rischia uno scontro duro

Con gli ultimi presidi, manifestazioni e scioperi della giornata di ieri, a partire da quello sotto il palazzo di Assolombarda a Milano, si è conclusa la prima mobilitazione che unitariamente a Fiom e Uilm abbiamo proclamato a seguito della rottura da parte di Federmeccanica e Assistal del tavolo di negoziato per il CCNL dei Metalmeccanici.

Una mobilitazione che ha coinvolto tutte le fabbriche e i lavoratori metalmeccanici a partire dal mese di dicembre e ha registrando una grande adesione e partecipazione da parte di tutti i lavoratori.

Ora ci aspettiamo da parte di Federmeccanica e Assistal un cambio di rotta e un’assunzione di responsabilità verso le lavoratrici e i lavoratori che negli ultimi anni hanno contribuito alla crescita del tessuto industriale del nostro Paese e dei profitti dei loro associati.  Abbandonino la linea oltranzista che stanno portando avanti a cominciare dalla “contro-piattaforma” e tornino a negoziare seriamente e con spirito costruttivo sulla nostra piattaforma sostenuta dai lavoratori.

La situazione economica e geopolitica, richiede responsabilità e capacità di mediazione ci aspettiamo che gli industriali capiscano che serve un confronto serio basta con la propaganda, che irrigidisce le posizioni e che non fa fare passi in avanti.

I lavoratori hanno bisogno di vedere più salario nelle loro buste paghe per recuperare il potere d’acquisto e diritti che guardino al mondo del lavoro in trasformazione, con impegni precisi sulla sostenibilità sociale, e ambientale. Non può esserci ripresa, crescita e sviluppo senza dare ai lavoratori salario fresco e nessun futuro dell’industria senza affrontare per tempo con nuovi strumenti normativi la grande trasformazione del lavoro. Per questo serve un contratto nazionale che oltre alla questione salariale affronti i temi dell’estensione della copertura economica della contrattazione di secondo livello, mai realizzata nonostante i tentativi delle riforme contrattuali, della programmazione della riduzione d’orario, della conciliazione con i tempi di vita, dell’implementazione in azienda dell’ inquadramento e della formazione, della costruzione di una prevenzione efficace su salute e sicurezza, della stabilizzazione dei contratti, del contrasto agli abusi negli appalti, del rafforzamento del welfare.

In assenza di segnali di ripresa del confronto a partire dalla piattaforma che possano far intravedere un cambio sostanziale, Fim, Fiom, Uilm valuteranno fin da subito altre iniziative di mobilitazione. Sono confermati il blocco degli straordinari e delle flessibilità.

Roma, 16 gennaio 2025                                                                                          Ufficio Stampa nazionale FIM