Comunicato sindacale congiunto tra FIM-CISL UILM-UIL e FO METAUX
Comunicato sindacale congiunto tra FIM-CISL UILM-UIL e FO METAUX
Incontratisi a Roma in ottobre, le federazioni italiane del settore metalmeccanico FIM-CISL e UILM-UIL e la federazione francese FO Metaux – accompagnata da due rappresentanti dei lavoratori dei cantieri navali STX – hanno fatto il punto sulla situazione dei cantieri navali recentemente raggruppati, creando un gigante delle costruzioni navali che si chiamerà FINCANTIERI.
L’accordo tra l’Italia e la Francia prevede una distribuzione paritaria del 50% tra Fincantieri e gli azionisti francesi (tra cui 34.66% per lo Stato francese) e il prestito di 1% del capitale dello Stato francese, affinché FINCANTIERI possa avere la direzione operativa dei cantieri navali Saint Nazaire.
Da parte italiana, l’accordo appare solido e le federazioni metalmeccaniche FIM-CISL e UILM-UIL sono in attesa di vedere come le cose ora saranno organizzate tra i due gruppi.
Inoltre, FIM CISL e UILM UIL ritengono che, in considerazione degli importanti carichi di lavoro acquisiti da Fincantieri che saranno sviluppati dai cantieri italiani, non esistano condizioni di rischio di compensazioni produttive tra i cantieri francesi e quelli italiani.
Considerano un valore positivo, la possibilità di estendere le best practice ovunque presenti per migliorare i livelli di efficienza, produttività e qualità complessive dell’azienda, oltre la gestione delle imprese dell’indotto devono essere più qualificate e specializzate per garantire ai lavoratori il rispetto dei contratti nazionali, delle normative fiscali e delle norme in materia di salute e sicurezza.
Ritengono, infine, che si possa operare congiuntamente per provare a costruire un quadro di diritti e regole comuni, attraverso una negoziazione di gruppo a livello europeo.
Sul versante francese, la delegazione FO ha informato i motivi per cui, da quasi dieci anni, ha sostenuto la nazionalizzazione dello Stato del cantiere navale di Saint-Nazaire. Inoltre, ha evidenziato i problemi che devono avere risposte concrete che preoccupano i rappresentanti dei siti Saint Nazaire, tra cui:
– il rischio di soppressione di “doppioni” tra Fincantieri e il cantiere di Saint-Nazaire (come i servizi commerciali, amministrativi, di progettazione, di ricerca e sviluppo…);
– il futuro delle politiche di diversificazione (navi militari, energia rinnovabile dal mare) implementate da diversi anni nel sito di Saint Nazaire;
– il rischio di un aumento dell’utilizzo di lavoratori distaccati a scapito della subfornitura locale;
– i rischi di trasferimento di tecnologie, competenze e know-how nell’ambito dell’accordo tra Fincantieri e i cantieri cinesi CSSC.
Inoltre, le federazioni sindacali hanno deciso insieme di istituire al più presto una commissione di delegati dei due siti – con il supporto delle strutture sindacali territoriali e nazionali -, che potrebbero incontrarsi per valutare il progresso delle operazioni future con l’obiettivo di fare un’analisi congiunta e trovare posizioni comuni da sostenere nei relativi paesi per valorizzare le prospettive della cantieristica navale italiana, francese ed europea.
Tutto questo non deve prescindere dalla comune rivendicazione che dovranno essere preservati i siti e l’occupazione, il know-how e le competenze, i brevetti e il portafoglio d’ordini, il quale – sia sul versante italiano, che francese – ha una chiara prospettiva per i prossimi 10 anni.
Le federazioni sindacali accolgono con favore questo scambio costruttivo e ritengono che iniziative come questa dovranno essere ripetute tutte le volte che saranno utili.
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Rome, 21 dicembre 2017