ILVA, Genova: ok a revisione dell’Accordo di Programma a patto che non ci siano esuberi strutturali
Comunicato Stampa
Dichiarazione del Segretario generale Fim Cisl Liguria Alessandro Vella
ILVA, Genova: ok a revisione dell’Accordo di Programma
a patto che non ci siano esuberi strutturali.
Si è tenuto questa mattina, l’incontro programmato su l’Ilva di Genova, alla presenza del Ministro Carlo Calenda, del Sottosegretario Teresa Bellanova del presidente della Regione Giovanni Toti, del Sindaco di Genova Marco Bucci e dei rappresentanti nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Cgil, Cisl e Uil.
L’incontro odierno ha avuto come oggetto la verifica dell’Accordo di Programma sul sito di Genova. Accordo stipulato tra: Governo, Regione, Comune, organizzazioni sindacali e Ilva, nel 1999 e integrato successivamente nel 2005. L’accordo prevede in sintesi la chiusura dell’area a caldo, avvenuta nel 2005, la bonifica e riqualificazione delle aree e la salvaguardia occupazionale dei lavoratori (all’epoca circa 2200 oggi circa 1500 e la concessione demaniale all’Ilva dell’intera area per 65 anni.
ArcelorMittal ha confermato, quanto già detto alla presentazione dell’intero Piano di rilancio di Ilva e cioè che Genova rappresenta un assets di massima importanza, il nostro obiettivo è quello di sviluppare la capacita del sito al massimo della sua capacità produttiva, avviando anche la messa in produzione di nuovi prodotti. Per quanto riguarda l’uso di tutta l’area Ilva Genova, che è di circa 1milione e 200 mila metri, l’azienda ha affermato che userà la maggior parte dell’area, ma ha chiesto un confronto con il Comune di Genova oltre che sulle aree destinate alla produzione, anche sulle aree che non saranno utilizzate e come dovranno essere recuperate e bonificate per uso pubblico.
“Oggi a Genova lavorano 1490 di cui 370 in cassa integrazione straordinaria che integrano lo stipendio con lavori di pubblica utilità, ma non basta più la semplice solidarietà delle istituzioni. Dire che l’accordo di programma ha una sua validità, ma poi non trova una concretezza nella pratica non ha alcun senso. Come è stato fatto nel passato, siamo d’accordo, a una sua revisione per renderlo operativo e garantire l’occupazione, lo sviluppo, le produzioni, e i necessari investimenti e bonifiche per Genova.
Per noi restano però da chiarire alcuni spetti del Piano Industriale relativi alla necessità di un maggiore investimento sulla banda stagnata e nuovi prodotti, e sulla possibilità di avviare un ragionamento rispetto alla ricerca e sviluppo di materiali piani a Genova.
Prossimi appuntamenti il 23 e 24 gennaio per dettagli su aree dello stabilimento di Taranto e 30 e 31 gennaio per approfondimenti su Genova e altri siti del gruppo.
Ufficio Stampa Fim Cisl
Roma, 17 gennaio 2018